Regia di Behnam Behzadi vedi scheda film
Pregevole ritratto di una donna in lotta per la sua autonomia sociale ed esistenziale in una Teheran caotica e oppressa dall'inquinamento atmosferico.
Niloofar, giovane donna non sposata, vive con l’anziana madre che un giorno viene ricoverata per gravi problemi respiratori. I medici sono categorici: se la donna, ormai anziana, non lascia al più presto l’inquinatissima città di Teheran, le sue condizioni non potranno che peggiorare. La sorella maggiore e il cognato di Niloofar decidono allora che quest’ultima dovrà traferirsi con la madre nel Nord del paese, abbandonando la sartoria artigianale che era riuscita a mettere in piedi con un piccolo gruppo di collaboratrici. Dopo un’esistenza in cui si è sempre piegata alle esigenze altrui, Niloofar decide, nonostante l’affetto che la lega alla madre, di tener testa ai suoi congiunti.
Uno dei pregi di questo piccolo-grande film è il tono femminista deciso ma mai urlato di una vicenda il cui contesto è certamente quello della condizione di donne confrontate a molteplici restrizioni, con il capo coperto e sottoposte alle figure maschili, in famiglia come nella società, ma nel quale il dialogo trova il suo spazio e la violenza fisica è assai limitata. Confondere il mondo persiano con quello arabo è un facile errore nel quale si rischia troppo spesso di cadere, come dimostra la recente cinematografia iraniana. Pur scegliendo di non sottomettersi più a decisioni prese infischiandosene del suo parere e pur sentendosi ingannata dalla sorella e dal cognato che mirano essenzialmente ad impadronirsi del suo atelier per affittarlo ad altri, Niloofar non vorrebbe mandare all’aria i suoi rapporti familiari. Chiede solo che l’assistenza alla madre sia condivisa, che ognuno faccia la propria parte. Sa benissimo che essere celibe e senza figli, con una sartoria poco redditizia, le impongono di assumersi delle responsabilità, ma non al prezzo di rinunciare alla sua autonomia e ad un’attività che le piace e offre lavoro ad altre donne. Confortata dall’appoggio morale delle sue operaie e dalla solidarietà della giovane nipote, Niloofar non cede, complice anche il rapporto che lungo il film ha riallacciato con un uomo di cui aveva perso le tracce.
Diretto da un regista pressoché sconosciuto, il film ha il ritmo della vita di tutti i giorni, offre il ritratto di una donna combattiva, lucida e mai sopra le righe, nonché l’istantanea di una città asfissiata dal traffico, rumorosa e tutt’altro che attraente. In una delle prime sequenze, si sente la voce di una radio che annuncia la chiusura delle scuole per quel giorno, a causa dell’eccessivo tasso di inquinamento dell’aria….
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