Regia di Brillante Mendoza vedi scheda film
Una retata della polizia incastra Ma' Rosa nella sua attività di riciclaggio e spaccio. Lungo una concitata notte senza fine, la famiglia della donna si unisce e cerca di racimolare i soldi per restituire la libertà alla donna. Cine-documento forte di una sceneggiatura che pare non esistere tanto è strettamente connessa al reale circostante.
FESTIVAL DI CANNES 2016 - CONCORSO
nella Manila caotica come un formicaio gigantesco, Ma' Rosa torna dal centro commerciale carica di borse e sotto la pioggia, per rifornirsi di generi da rivendere nel suo piccolo negozio. Peccato che l'attività sia una copertura di uno spaccio di stupefacenti piuttosto ben avviato. Scoperta assime al marito dalla polizia, la donna verrà arrestata e ai figli non resterà che cercare lungo tutta una notte di procurarsi i soldi necessari per rilasciare su cauzione i due genitori. Costoro faranno di tutto per riuscirci, dal chiedere a parenti lontano ed ostili, vendendo televisori e suppellettili, prostituendosi.
Mendoza, gran regista di un genere docu-fiction che rimane saldamente legato alla realtà di tutti i giorni, gira con gran perizia un film che pare costuito sul momento, estemporaneo, strappato alla vita di tutti i giorni, o comunque rafforzato con sprazzi di vita reale. In realtà è tutto frutto di un abile lavoro di immedesimazione e di narrazione perfettamente intercalata sulla vita vera, ove la sceneggiatura pare non esserci per il semplice fatto che si innesta alla perfezione nell'ambito della drammatica quotidianità circostante.
Ma' Rosa pertanto, premiato a sorpresa al Festival con l'assegnazione del riconoscimento all'attrice protagonista (ma in realtà il film meritava ben altri premi!), diviene un altro indispensabile tassello di gran cinema, una tappa fondamentale del percorso di uno degli autori che attualmente preferisco.
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