Trama
La sessantacinquenne Clara è una scrittrice e critica di musica oramai in pensione. Vedova, è madre di tre figli adulti e vive in un appartamento pieno di libri e dischi nel quartiere di Boa Viagem, in un originale edificio chiamato Aquarius e costruito negli anni Quaranta. Tutti gli appartamenti limitrofi sono stati acquistati da una società ma Clara si è impegnata a lasciare la sua residenza solo nel momento della morte. La tensione che si crea finisce con il disturbare Clara e la sua esistenza quotidiana, fatta di ricordi dei suoi cari e di pensieri sul passato e sul futuro.
Approfondimento
AQUARIUS: UNA DONNA SOLA CONTRO I CAMBIAMENTI DELLA SOCIETÀ
Diretto e scritto da Kleber Mendonça Filho, Aquarius racconta la storia di Clara, una vedova sessantacinquenne e critico musicale in pensione, nata in una ricca e tradizionale famiglia di Recife, in Brasile. Clara è anche l'ultima residente dell'Aquarius, un originale palazzo di due piani costruito negli anni Quaranta sul lungomare di Avenida Boa Viagem. Tutti gli appartamenti dell'edificio sono stati acquistati da una società che ha intenzione di riqualificare la costruzione. Tutti ad eccezione di quello di Clara, determinata a lasciare la sua residenza solo nel momento della sua morte. Per mantenere fede alla sua promessa, Clara inizierà una sorta di guerra fredda con la società, dando vita a un confronto che è insieme misterioso, spaventoso e snervante. La crescente tensione disturberà sempre più Clara e la sua routine quotidiana, fatta di ricordi dei suoi cari e pensieri sul passato e sul futuro.
Con la direzione della fotografia di Pedro Sotero e Fabricio Tadeu, le scenografie di Juliano Dornelles e Thales Junqueira, e i costumi di Rita Azevedo, Aquarius viene così descritto dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Cannes 2016: «Ho iniziato con la voglia di fare un film sugli archivi e in un primo momento Aquarius avrebbe dovuto essere un lungometraggio sulla predilezione del conservare gli oggetti e sulla divergenza tra documenti e ricordi. Trovavo interessante avere come protagonisti una persona e un edificio che, più o meno della stessa età, si ritrovano in qualche modo in pericolo. Poi, per un certo periodo prima di iniziare a registrare, ho cominciato a ricevere tutta una serie di telefonate piuttosto banali da venditori di carte di credito, assicurazione sanitaria, tv via cavo e giornali. Mi sono sentito come attaccato dal mercato, che cerca con ogni mezzo di costringere la gente a comprare cose che non vogliono.
Partendo da ciò, mi sono concentrato su quanto sta accadendo a Recife da qualche anno e, in particolar modo, sulla speculazione edilizia che ha un forte impatto psicologico sugli abitanti. Prima che la recessione colpisse il Brasile, il mercato si è rivelato particolarmente aggressivo e gli speculatori si sono comportati come bestie fameliche. Il balletto di escavatori e bulldozer a cui ho assistito a Recife è stato tanto deprimente quanto affascinante. Ricordo anche di aver osservato da vicino l'evoluzione del destino di una casa e dei suoi proprietari: in un paio di ore, un bulldozer ha demolito una residenza che la famiglia aveva occupato, con la sua storia e i suoi ricordi, per decenni. Così, a poco a poco, Aquarius si è trasformato in un film in cui Clara, la protagonista, osserva quello che sta accadendo al suo spazio e al suo ambiente personale.
Il confronto tra Clara e la società che acquista l'Aquarius è in primo luogo un conflitto tra diversi stili di vita: da un lato, quello ultra-contemporaneo, caratterizzato dall'eccessivo consumo e dalla larga sanificazione; dall'altro lato, quello di una generazione precedente, che si aggrappava all'andare d'accordo e al senso di comunità. A Recife, ha vinto il primo stile. La città è stata completamente rimodellata per esigenze di mercato, anteponendo gli interessi commerciali al bene stesso della città e dei suoi abitanti. In poco tempo, sono stati distrutti 5 secoli di storia per promuovere un rinnovamento basato solo sull'idea di cancellare tutto ciò che era vecchio. Forse per questo motivo, posso ancora definire Aquarius un film sugli archivi, siano essi materiali o emotivi.
I metodi aggressivi della società si riflettono nell'incubo reale che vive Clara. Sola e in mezzo a una situazione per niente facile, è sottoposta a forte pressioni solo per rimanere nella sua abitazione, nel luogo in cui ha sempre vissuto. Improvvisamente qualcuno ha deciso che il suo spazio è privo di valore, obsoleto e destinato a essere eliminato. Con tante opinioni contro, anche all'interno della sua stessa famiglia, Clara si sente come se stesse perdendo la ragione. Mentalmente vulnerabile, apre le porte a sentimenti snervanti che contribuiscono a determinare un alone di mistero e dubbio su ciò che sta realmente accadendo, lasciando spazio a frammenti che possiamo definire 'fantastici'».
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (6) vedi tutti
Commedia di denuncia – un po’ sincera, un po’ programmatica – con una certa tendenza al “colore” locale. Ottimo l'inizio.
commento di Leo MaltinUn film brasiliano con una intensa interpretazione di Sonia Braga.Da vedere.
leggi la recensione completa di ezioUn film troppo lungo, molto lento e con una trama minima: ovvero, noia assicurata.
leggi la recensione completa di SpringwindInizialmente un pò lento, cresce anche di tensione man mano che la scena si svolge. Il quadro di sentimenti e di valori anche sociali che ne emerge merita ampiamente il prezzo del biglietto o del DVD. Inoltre, Sonia Braga veramente eccezionale. Consigliato. 5 stelle.
leggi la recensione completa di giobsUna grande Sonia Braga non salva questo film
leggi la recensione completa di siro17Noiosissimo polpettone di inutile lunghezza (140 interminabili minuti). A nulla serve la bravura di Sonia Braga contro una sceneggiatura sfilacciata e una regia ai limiti del dilettantesco.
commento di Eusebio