Regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris vedi scheda film
Emma Stone risplende di delicata sensibilità, Steve Carell imbrocca un'altra prova di trasformismo dopo Foxcatcher.
Il match tennistico del secolo si gioca tra una giovane campionessa (Billie Jean King) e un ex fuoriclasse (Bobby Riggs). Lei è decisa e sicura di sé, ma deve gestire lo stress emotivo che potrebbe derivarle dalla tumultuosa scoperta della propria natura bisessuale; lui è un pallone gonfiato attirato dalla voglia di dare spettacolo (nel suo matto esibizionismo, palleggia con una padella per irridere le donne che non accettano la condizione di casalinga) e dal denaro (è malato di scommesse), che desidera riconciliarsi con una moglie che giustamente ne ha piene le tasche del suo comportamento (e che, però, non smette di amarlo). Il premio in palio? Il sudato riconoscimento della parità sessuale nello sport. Una storia vera e nota, che Simon Beaufoy (Oscar per The Millionaire) esplora lasciandosi andare all'uso di qualche invalicabile cliché del genere sportivo e del film sulla lotta per i diritti, ma che vale il prezzo del biglietto per l'appassionante sfida di bravura tra i due interpreti protagonisti – Emma Stone risplende di delicata sensibilità, Steve Carell imbrocca un'altra prova di trasformismo dopo Foxcatcher – e per l'accuratezza di una regia (di Jonathan Dayton e Valerie Faris) felicemente umana, che indugia senza paura sui particolari dei volti. Se il fatidico duello catalizza l'emozione nonostante possegga un epilogo programmaticamente certo, il merito è di tutti loro.
L'intensità della musica di Nicholas Britell non passa inascoltata.
♥ BUON film (7) — Bollino GIALLO
VISTO al CINEMA
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