Regia di Jon Cassar vedi scheda film
Film sulla morbosità, ossessione e stalking. La lista di pellicole su questi temi è molto lunga, diciamo che, però, rispetto ad altre simili, questo film, per una buona parte, è stato più drammatico che un thriller. Innanzitutto, consiglio la visione di questo film a chi sono piaciute pellicole quali “Obsessed” (film del 2009 con Idris Elba), “The Roommate (thriller/horror del 2011)”, “Bella e letale (2013)”, “Seduzione fatale (2016)”, “The Perfect Guy” (in questa pellicola uno dei protagonisti è Morris Chestnut che qui interpreta John), “ Doppia personalità”, “Segreti tra vicini”, “Non toccate la mia casa”, “The Gift”, “The Resident”, “Il ragazzo della porta accanto”.
Rispetto alle pellicole sopra citate (escluso the gift), questa è, peró, di un livello leggermente superiore. Innanzitutto, le interpretazioni dei tre protagonisti (in particolare di John e Anna) sono state di un buon livello, e spesso è bastato soffermarsi sulle loro espressioni anziché pronunciare troppe parole. Poi, il fatto che non si entra subito nel thriller (cosa che, invece, in molti film simili ci si butta subito a capofitto) è stato un valore aggiunto. Ha permesso, infatti, di coinvolgere lo spettatore, di fargli sorgere dei dubbi (molto intelligente la scelta della regia di utilizzare nella prima parte un personaggio come Mike, utile per confondere e attirare sempre di più l’attenzione dello spettatore).
Pellicola coinvolgente, che innervosisce lo spettatore (perciò in questo senso ha raggiunto il suo scopo), in alcuni momenti ricca di tensione ed emotivamente forte.
Certamente (e per questo più di un sei non ho potuto dare al film) si ricade comunque nei soliti “luoghi comuni” e si segue sempre lo stesso copione (un inizio dove tutto è meraviglioso, una seconda fase dove il lavoro va male, ci si innervosisce, fino al finale senza esclusione di colpi).
Comunque, il fatto di aver cercato di essere originali e di aver affiancato al thriller il dramma e aver lavorato sui personaggi e sul contorno senza fretta ha permesso di raggiungere una sufficienza.
Le note negative sono due. Innanzitutto, come appena detto sopra (soprattutto nella seconda parte) il film segue lo schema di molte altre pellicole e, secondo difetto, il finale precipitoso, scontato e uguale a quello di molte altre pellicole (molto simile al finale di “Obsessed” o di “The Perfect Guy”). Finale che sopraggiunge in modo veloce, in un momento nel quale la pellicola iniziava ad essere ripetitiva e che non attendeva altro che il finale (infatti, il film ha una durata di quasi due ore, che rispetto a pellicole simili non è male).
Nonostante questi due difetti, la pellicola, però, non mi è dispiaciuta… è riuscita a creare momenti di tensione emotiva e a farsi seguire con interesse. Le scene migliori, a mio avviso, sono quelle che interrogano lo spettatore sul legame tra Mike e Anna e le scene nelle quali John viene messo sotto pressione e deve resistere/respingere le attenzioni di Anna (pensiamo a quando si presenta sul luogo di lavoro creando un profondo disagio/imbarazzo a John, o a quando gli manda i video).
Film, perciò, di cui consiglio la visione.
Inoltre, da notare, nel cast, la presenza di Michael K. Williams che, a chi il nome non dicesse nulla, ha preso parte a tutte e cinque le stagioni della serie TV “Boardwalk Empire” vestendo il ruolo di Chalky White. In questo film interpreta l’amico/investigatore di John.
A tutti auguro un buon proseguimento e un buon cinema!
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