Regia di Amat Escalante vedi scheda film
Una apparentemente tranquilla famiglia nasconde un menage sessuale che non può che restare segreto; nei boschi poco distanti la città, un segreto ancora più incredibile si cela tra le pareti di legno di una baita nascosta ed ignota ai più. Un film che coniuga il realismo di un dramma familiare che sconfina nel morboso, con i misteri dell'universo.
VENEZIA 73 - CONCORSO
Famiglia tradizionale da una parte, amori clandestini dall'altra; aggiungiamoci il fatto della natura omosessuale di questi ultimi, e ancora che l'avventurasi consuma tra un apparentemente tranquillo padre di famiglia ed il fratello di sua moglie.
In mezzo a questa tranquilla consuetudine di amori leciti ed illeciti, il sopraggiungere di una bella ragazza di nome Veronica, conosciuta e curata dal cognato Fabian in ospedale in seguito ad una profonda ferita riportata, a dire della paziente, in seguito ad un morso di un cane, creerà turbamenti e shock, e non solo per la scoperta di una verità scandalosa e difficile da essere accettata nell'ambito di una società ancora poco propensa a digerire certi menage.
L'aspetto più devastante ed incredibile è legato infatti ad una presenza aliena che si cela nei boschi, custodita da una coppia anziana all'interno di uno chalet isolato, lo stesso dal quale si allontanò Veronica ferita all'inizio di tutta la vicenda.
La region salvaje ci catapulta in un binario che ci mette di fronte la realtà più intima di vite ordinarie celatamente insoddisfatte, e quello di una presenza superiore in grado di appagare, ma anche di provocare ferite irreparabili ed estreme, nonché una dipendenza che si trasforma in un contagio morboso e letale.
Affascinante, tortuoso e spericolato, il film del regista di Heli, affascina e crea sconcerto, si fa seguire promettendo risposte che poi sarà solo in grado di suggerirci, senza fornircicertezza alcuna.
Una parete nera oltre la quale sembra brucino le fiamme dell'inferno, e dal cui lato opposto giace il segreto che viene da chissà dove, portatore di sensazioni uniche e appaganti, ma anche di una dipendenza che soggioga e rende schiavi.
Le citazioni si sprecano, ma Zulawski di Possession vince e sovrasta ogni altro riferimento.
Inquietudini e scene incredibili come quella della fossa degli accoppiamenti, a cui la presenza aliena e viscida fa tendere coloro con cui essa viene in contatto, è straordinaria e dirompente.
La tensione da una parte, il labirinto morboso della doppia unione sessuale familiare, intollerabile da una parte, ma garante di equilibrio e serenità dall'altra, portano il film a farsi seguire fino verso un finale inesorabilmente votato al sacrifico.
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