Regia di Davide Montemurri vedi scheda film
A quanto se ne sa, Lezioni di violoncello con toccata e fuga è l'esordio di Davide Montemurri come regista cinematografico; già da parecchi anni però il Nostro lavorava per la Rai e aveva al suo attivo una serie di sceneggiati tv (Anna dei miracoli, L'amico delle donne). La pellicola è realizzata con fin troppa cura per ciò a cui può ambire, Montemurri mostra di cavarsela dietro la macchina da presa, eppure per un film di tale stampo le aspettative non possono che essere minime - in quanto tali, non verranno disattese - e anche le presenze di alcuni nomi di risalto (Carlo Giuffrè, Gabriele Ferzetti, Leopoldo Trieste e Mario Scaccia) sembrano semplicemente sprecate. Più idonei al livello dei contenuti sono invece Christian Borromeo e Marina Malfatti, senza dubbio; la sceneggiatura è firmata dal regista insieme a Luisa Montagnana e a Massimo Franciosa: un guazzabuglio che prova invano a emancipare una commedia scollacciata inserendo tematiche di maggior spessore come l'evidente critica alla borghesia ipocrita e lo scontro generazionale-morale-politico in atto contemporaneamente fra genitori e figli. Montemurri tornerà a dirigere un lavoro per il grande schermo quattro anni più tardi, con L'uomo dopo l'uomo (1980). 3/10.
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