Regia di Coralie Fargeat vedi scheda film
MUBI
In un futuro non particolarmente lontano ai giorni attuali, una multinazionale fa l'exploit di risultati proponendo sul mercato un microchip chiamato Reality +, che, una volta impiantato al centro del cervello degli acquirenti, permette a costoro di scegliersi le sembianze altamente attraenti di modelli maschili i femminili giudicati perfetti, ed apparire con le nuove sembianze per un certo numero di ore, finché l'effetto non svanisce e il microchips richiede di essere ricaricato.
Il classico "medio man", un trentenne di aspetto né brutto né bello, si decide ad acquistarlo e si gode il fatto di essere guardato con ammirazione un po' ovunque, fino ad incrociare in un bar una splendida cameriera, di cui si innamora a prima vista, ricambiato.
Un calcolo errato del tempo residuo restante, fa si che i due si separino nel bel mezzo di una festa in discoteca. Ma la bella ragazza saprà comprendere, e per motivi a lei ben comprensibili.
Ma il caso, ed il destino beffardo, ma stavolta benevolo, ha in serbo una sorpresa per entrambi i due "belloni" mozzafiato, anzi, più che per loro, in chi si cela dietro di loro.
La ormai famosa ed apprezzata regista Coralie Fargeat, che già si era fatta notare assai positivamente nel suo sconcertante, tesissimo lungometraggio d'esordio Revenge del 2017, con Reality+ pare faccia le prove del film destinato a consacrala come autrice, ovvero quel The Substance (2024) con Demi Moore tanto apprezzato a Cannes, tra sconcerto ed ammirazione.
Come in quest'ultimo, anche Reality+ è incentrato sull'importanza dell'apparire che soffoca la necessità di essere, ovvero esistere accettandosi per quello che si è, senza dover per forza ricorrere ad espedienti e posticce edulcorazioni.
Il piccolo film funziona, risultando una incalzante favola fantascientifica, forte di un gran bel finale a sorpresa che convince ed appaga.
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