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Dolce pelle di Angela

Regia di Andrea Bianchi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dolce pelle di Angela

di undying
4 stelle

Ultimo erotico interpretato da Michela Miti, qui coinvolta in un film di scarso profilo, scritto e diretto da un regista (s)cult: Andrea Bianchi.

 

locandina

Dolce pelle di Angela (1986): locandina

 

Angela (Michela Miti), rimasta orfana appena maggiorenne, abbandona il paese in cui vive per raggiungere Roma. Durante il viaggio incontra la signora Rocchi (Anita Ekberg), anziana tenutaria di un bordello che la ospita nella speranza di allargare l'offerta della casa, proponendo una vergine a caro prezzo. L'irruzione nel bordello -a scopo di furto- del ladro Rocco (Carlo Mucari), consente ad Angela di fuggire, finendo per innamorarsi dell'uomo. Dopo un felice periodo passato assieme, Rocco è costretto ad allontanarsi per scongiurare la cattura da parte delle guardie. È allora che Angela torna dalla signora Rocchi, finendo per offrire il suo corpo per denaro. Il primo cliente è un vescovo poi, in occasione di una festa mascherata, Angela attira l'attenzione di un anziano duca con il quale -dietro suggerimento della maîtresse- convola a nozze (d'interesse).

 

"Se ho deciso di scrivere queste mie memorie è nella speranza, e nella presunzione forse, che le mie esperienze possano essere di monito per tutte le ragazze che le leggeranno. I sogni e le aspirazioni della fanciullezza infatti si avverano e si concretizzano soltanto nelle favole. Già a 18 anni mi trovai di fronte a un bivio: continuare ad illudermi e tirare avanti, o rassegnarmi e vivere." (Angela)

 

Michela Miti, Anita Ekberg

Dolce pelle di Angela (1986): Michela Miti, Anita Ekberg

 

Andrea Bianchi, noto ai più per tre insoliti film (Le notti del terroreNude per L'assassinoMassacre), ha praticato in lungo e in largo i generi italiani, talvolta con esiti sorprendenti (La moglie di mio padre è forse uno dei suoi lavori più sottovalutati). Ha attraversato la fase erotica, a confine con l'hard, firmando pellicole sperimentali e apripista al porno, spesso distribuite in doppia versione. Malabimba e Giochi carnali precedono Dolce pelle di Angela, film girato quando ormai il regista era già sprofondato nel circuito delle luci rosse (Morbosamente vostra, con Karin Schubert è dell'anno precedente, il 1985). Non è certo, in questo caso, essere stata approntata anche una versione più spinta, apparendo quella circolante (83 minuti circa), integrale e priva di scene esplicite. Qui Bianchi (nascosto dietro l'abituale pseudonimo di Andrew White), anche autore della sceneggiatura, punta tutto sulla stella cadente (ovvero mancata promessa) del cinema erotico: la ventitreenne (all'epoca) Michela Miti, già apparsa in una serie di commedie scollacciate delle quali, la più celebre figura essere quella diretta dal quasi omonimo Bianchi, ovvero Mario (Biancaneve  & C., 1982). Dopo questa esperienza la Miti girerà pochissime altre cose (Mortacci, Il gioco della notte) per poi finire nel film d'autore Gialloparma (1999), sul quale set conosce Bevilacqua, finendo per chiudere la sua carriera d'attrice dopo esserne diventata la compagna. Dolce pelle di Angela, film di basso profilo artistico e girato piuttosto approssimativamente da Andrea Bianchi, costituisce dunque il "canto del cigno" della Miti, vista come simbolo erotico. L'attrice, impegnata in scene piuttosto spinte, recita per quasi tutta la durata del film senza nulla indossare, mostrando un fisico perfetto, al contrario delle scarse capacità interpretative. Bianchi imposta un tipo di narrazione semplice, costituita da situazioni volgari che ben si accoppiano ai superficiali dialoghi. Nonostante il buon lavoro dello staff tecnico (fotografia, musica e montaggio) e la presenza di un mito (Anita Ekberg) qui in un ruolo a dir poco decadente, Dolce pelle di Angela si dilunga in una insignificante serie di scene poco erotiche, per quanto invece caratterizzate abbondantemente dal nudo. Debolissima la componente della commedia (il matrimonio e seguito con l'anziano conte, le lezioni sul sesso impartite dalla Rocchi), che lascia invece spazio alla banale finalità di stimolare il lato onanistico nell'ingenuo spettatore maschile del tempo. Senza peraltro riuscire nell'intento.

 

Michela Miti

Dolce pelle di Angela (1986): Michela Miti

 

Filosofia femminile (estratto dal dialogo tra la signora Rocchi e l'ingenua Angela)

Sig.ra Rocchi - "Per quanto tu sia una ragazza innocente, credo che avrai già scoperto che noi donne siamo un po' diverse dagli uomini. Sai come gli uomini vivono questa diversità? Inserendosi in quel caldo covo che madre natura ha collocato tra le nostre gambe."

Angela - "Ah! La bernarda!"

- "Sì, ma quello è uno dei nomi volgari. Agli uomini piace che la si chiami con qualche diminutivo... come passerrotta. Se sarai così furba da seguire i miei consigli, imparerai a usarla come si deve e in brevissimo tempo ne trarrai tanta ricchezza da poter vivere felice per il resto dei tuoi giorni."

- "E dovrei fare inserire quell'orribile coso... lunghissimo?"

- "Perché, ti fa paura?"

- "Altroché paura, mi terrorizza. È grosso così (Angela allarga le mani, a distanza di venti centimetri)

- "Beh... ci ha fatto paura a tutte la prima volta. Dopo però ti ci affezioni e non puoi più farne a meno."

 

Anita Ekberg

Dolce pelle di Angela (1986): Anita Ekberg

 

"Cominciai a guardarle su per le gambe. Mi sono sempre piaciute le gambe. È stata la prima cosa che ho visto quando sono nato. Ma allora stavo cercando di uscire. Da quel momento in poi ho sempre tentato di andare nell’altra direzione, ma con fortuna piuttosto scarsa." (Charles Bukowski)

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