Un fiore sente quando la notte si avvicina.
Teme, accetta e insieme sfida le ore future.
Si potrà difendere dal freddo racchiudendosi nel ricordo di quella giornata in cui il sole baciava le sue labbra e ne nasceva un sorriso: e il fragore della sua corsa forsennata sulla sabbia rispondeva all'eco delle onde del mare, e la distrazione dell'amore zittiva il tedio di quel tratto che le imponeva di voltare le spalle alla luce.
Perché esistono fiori che avvertono che il giorno dopo i propri petali non capteranno più la luce. Sono vite misurate da candele che ardono troppo velocemente. Non hanno il tempo per aspettare.
E allora sì, meglio riflettere intensamente tutta la luce di quell'unico giorno,
meglio bruciare in fretta che morire lentamente ogni notte nel proprio abbraccio.
Ieri, per caso, alla tv ho visto un film che parlava di due fiori.
Stasera, per caso, alla tv ho ascoltato una canzone che parlava di due fiori...
"Ora e per sempre ti chiedo di entrare
all'ultima festa e nel mio primo amore
Poi ritorniamo giù
lungo discese pericolose
senza difese
ritorniamo giù
A illuminarci come l'estate
che adesso brilla...
Com'era il mondo prima di te?"
...e ho pensato a Daphne e Josh.
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