Regia di Toni D'Angelo vedi scheda film
Un film cupo e crepuscolare, giocato sul sottile filo della lotta tra due "falchi" della Polizia ed il mondo della criminalità napoletana, che tuttavia scivola troppo spesso nel rimando ad un "si salvi chi può" dove i presunti buoni hanno molti più scheletri nell'armadio dei criminali che inseguono. Cosi', con un minimalismo a volte fin troppo ostentato, e cadendo spesso nella contraddizione di rendere tutti sullo stesso piano, il film sembra più un esercizio di stile dove anche la storia d'amore tra il poliziotto e la prostituta cinese appare scontata (molto meglio aveva fatto Stefano Incerti nel bel "Gorbaciof" con Toni Servillo). Tuttavia il film aiuta comunque a riflettere sulle tante zone d'ombra di chi è in prima linea e che, a volte suo malgrado, si trova sovente a passare la frontiera tra lecito e illecito. Ad una fotografia comunque efficace non fanno altrettanto presa le musiche di Nino d'Angelo, autore di buona parte della colonna sonora.
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