Regia di Kim Rossi Stuart vedi scheda film
Molti si saranno chiesti: ma esattamente, cos'è il disturbo di personalità bordeline? Ecco, guardando il film lo si può capire molto bene. Tommaso è un uomo solo, prigioniero di sé stesso, ossessivo, tormentato, incapace di gestire qualsiasi tipo di emozione, disorientato da una vita che, nella sua ottica, la paragona ad un criceto che corre in una ruota, corre corre ma sta sempre lì. Tommaso è spaventato dall'affrontare la vita, terrorizzato dai rapporti interpersonali (per quanto ne sia desideroso), vuole e non vuole, perché la paura dell'ignoto, dell'imprevisto, lo paralizza, insomma totalmente disfunazionale. Il film a mio parere non è straordinario, tecnicamente ha molte lacune, lento nella prima parte, Kim Rossi Stuart a volte lo trovo forzato. Nella seconda parte, quando entra in scena Camilla Diana (bravissima a parer mio) il film prende più vigore, e lei sarà la donna che stimolerà la forte componente narcisistica del protagonista.
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