Regia di Sidney Lumet vedi scheda film
Anche se è un accostamento che viene spontaneo vedendolo,si cerchi di evitare un qualsiasi paragone tra questo film di Sidney Lumet e "Witness" di Peter Weir.Tanto il film con Harrison Ford era riuscito denso di scene memorabili e di uno spessore psicologico e cinematografico di livello alto,così "Un'estranea tra noi" risulta un pastrocchio nella lettura psicologica di alcuni personaggi,per non parlare poi della logica del giallo,alla quale Lumet non applica altro che un solido professionismo.Dispiace constatare che l'autore de"L'uomo del banco dei pegni" negli ultimi tempi ha visto snobbare i suoi lavori da pubblico e critica.Qui c'è una buona ricostruzione d'ambiente,una direzione degli attori che mostra una mano salda,ma la sceneggiatura è sviluppata malamente,le spiegazioni avvengono in maniera frettolosa,e sono comunque subordinate all'ambientamento della poliziotta Melanie Griffith in una comunità ebraica molto simile agli Amish.L'attrice,pur sempre piacente e comunque volenterosa,passa con una certa approssimazione dall'ostilità un pò ottusa di inizio film a una certa apertura mentale,senza andare per gradi,e come detective poi il suo personaggio non è granché:se a tre quarti di pellicola chiedesse allo spettatore chi è l'assassino,di sicuro avrebbe la soluzione.
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