Emily Eden è una giovane detective della polizia di New York, apparentemente refrattaria a qualsiasi umana emozione. Le viene affidato il caso della sparizione di Yaakov Klausman, membro della comunità ebrea chassidica e di un'ingente quantità di diamanti. Per Emily il responsabile del furto, più che nello scomparso, è da ricercare tra gli altri membri della comunità; decide per questo, d'accordo con il Rabbino e con suo figlio Ariel, di mimetizzarsi vivendo con loro come una della famiglia. Ospite come lei del rabbino è anche un'altra ragazza, un'ex tossicodipendente. In questo modo riesce a rintracciare Klausman, morto, e a scoprire l'omicida. Ma, ciò che più conta, l'esperienza a stretto contatto con le tradizioni e la spiritualità della comunità che l'ha accolta avrà infine ragione del suo distacco e della sua freddezza umana. Dietro il pretesto poliziesco, Sidney Lumet affronta il tema attualissimo dell'incontro tra diverse culture, sottolineando come nel quadro metropolitano una tale diversità ci sfiora ogni giorno, nell'indifferenza generale. Il rischio legato a un simile tentativo era quello di cadere nella trappola del "pittoresco" a buon mercato; occorre riconoscere a Lumet di averla evitata, riuscendo invece a tratteggiare con sobria partecipazione un modello di comunità decisamente poco consueto. Soltanto nel finale torna a prevalere la logica di genere, con inseguimenti e sparatorie di rito.
Un film quasi sconosciuto nella copiosa filmografia di Lumet ma non per questo da disprezzare.A mio parere la cosa che gli nuoce di più è il trattare tematiche simili a quelle sviluppate in Witness di qualche anno precedente a questo(e anche meglio riuscito).Ma non metto in dubbio la sincerità del regista nel trattare certi argomenti religiosi che vanno a toccare le sue… leggi tutto
Un pò sulla falsariga di Witness ma non analogamente efficace per quanto riguarda la struttura thriller della storia.
Comunque la salda mano di Sidney Lumet che dirige con la consueta maestria e provato mestiere, è già da sola elemento sufficiente per farci apprezzare il risultato di un'opera piacevole e ben congegnata..
Il regista prende a pretesto un'indagine su un… leggi tutto
Anche se è un accostamento che viene spontaneo vedendolo,si cerchi di evitare un qualsiasi paragone tra questo film di Sidney Lumet e "Witness" di Peter Weir.Tanto il film con Harrison Ford era riuscito denso di scene memorabili e di uno spessore psicologico e cinematografico di livello alto,così "Un'estranea tra noi" risulta un pastrocchio nella lettura psicologica di alcuni personaggi,per… leggi tutto
La protagonista è una detective di New York che si infiltra in una comunità di ebrei ortodossi per trovare un omicida. Essa si incontra/scontra con una comunità con un tessuto sociale particolare, distaccato da quello sociale abituale, riuscendo a comprenderne anche se non arrivare a condividerne lo spirito. Lo stesso regista, in un film per altro apprezzabile, sembra…
Un’emancipata poliziotta newyorkese viene infiltrata in una comunità di ebrei ortodossi per indagare sull’omicidio di un gioielliere: è costretta così a entrare in contatto con uno stile di vita agli antipodi del suo, e ne subisce il fascino. Probabilmente da un soggetto simile il Lumet degli anni d’oro avrebbe tirato fuori qualcosa di meglio: qui si limita…
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Commenti (2) vedi tutti
Film drammatico poliziesco diretto da Sidney Lumet del 1992 ambientato nella comunità ebraica ortodossa di New York.
leggi la recensione completa di massimo45Tra una Melanie poliziotta sui generis ed il bel boccoluto chassidico, un film con qualche ingenuità ma che si lascia vedere tutto sommato
commento di Artemisia1593