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Il diritto di contare

Regia di Theodore Melfi vedi scheda film

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La recensione su Il diritto di contare

di maurizio73
6 stelle

Il semisconosciuto Melfi è abile nell'imbastire una dramedy brillante e divertente sullo snodo cruciale di un riscatto di genere e di razza come paradigmi di una nazione che progredisce dall'interno per affermarsi all'esterno, guadagnandosi la meritata ribalta di 3 nomination agli Oscar, 2 ai Globe ed 1 ai BAFTA.

Impiegate presso la NASA come calcolatrici umane nel programma Mercury, le tre amiche e matematiche di colore Katherine, Dorothy e Mary vivono e lavorano in un clima di pesanti discriminazioni sessiste e razziste nella Virginia dei primi anni 60.
Dotate ciascuna di un talento particolare, di una ferrea volontà e spirito di adattamento alle mansioni richieste, le tre ragazze si faranno strada contribuendo in modo determinante al successo di una missione fondamentale per il programma spaziale americano e per colmare il gap tecnologico e geopolitico con l'odiata controparte sovietica.

 

locandina

Il diritto di contare (2016): locandina

 

Dalle parti della retorica eroistica di Apollo 13 e dei toni ironicamente agiografici delle lotte per i diritti civili di un cinema liberal politicamente corretto, questa storia esemplare di orgoglio e riscatto di donne nere doppiamente discriminate agita la sua bandierina sul confine periglioso che separa il fronte interno di un'America alle prese con gli anticorpi alle contraddizioni della propria storia e quello esterno di una supremazia organizzativa messa in crisi dal volo orbitale di Gagarin in anticipo di un anno sul proprio ruolino di marcia. Quello che ne esce è un cinema di genere che riesce a sfruttare bene i suoi 127 minuti di metraggio per un calcolato countdown alla conquista dei 200 km yankee sulle nostre teste, alternando con sagacia un montaggio che ripartisce responsabilità e successi delle tre protagoniste quali impavide antesignane di un pionieristico campo di ricerca (la matematica computazionale, l'ingegneria aerospaziale, la meccanica orbitale), propugnandone le relative cause tanto in ambito lavorativo quanto sul piano dell'autonomia sociale (tutte madri, mogli, donne in carriera e...con la pigmentazione meno adatta al particolare luogo e momento storico). Se lo schematismo narrativo ed il chiaro intento didascalico possono togliere credibilità ad un'operazione piaciona come questa, sono la leggerezza del registro, l'attendibilità dell'ambientazione e la verve degli interpreti (pure teutonici 'pezzi grossi' come Costner e Dunst sono relegati in secondo piano rispetto alle tre bravissime primedonne) a conferire al film smalto ed energia sufficienti a dimostrare per l'ennesima volta la tesi di una supremazia nazionalistica di un Paese che basa le sue chances di successo sulla qualità dei suoi uomini e sulla infallibilità della sua organizzazione: al primo contribuisce più la statistica, al secondo la Storia. Particolarmente abile nell'imbastire una dramedy brillante e divertente sullo snodo cruciale di un riscatto di genere (a quando la trasposizione cinematografica della esaltante avventura delle calcolatrici umane dell'Harem di Pickering?) e di razza come paradigmi di una nazione che progredisce dall'interno per affermarsi all'esterno, il giovane e semisconosciuto Melfi mette in primo piano quelle figure nascoste (da qui il titolo originale) che agiscono nell'ombra per dare lustro alla storia di un popolo, guadagnandosi la meritata ribalta di 3 nomination agli Oscar, 2 ai Globe ed 1 ai BAFTA proprio in un momento di curiosa inversione di tendenza della politica americana arroccata sulle retrograde posizioni protezionistiche e xenofobe del suo platinato ed egocentrico comandante in capo. Interpreti principali e secondari tutti abilmente in parte e spassosissimo commento musicale di Zimmer&C. a sottolineare gli intermezzi semiseri di una intolleranza etnica vissuta con leggerezza.


They'll call it a mystery
But we're gonna call it victory
We'll be writing history
It's gon' be victory

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Ultimi commenti

  1. steno79
    di steno79

    Non so perché ma non mi attira anche se tu ne hai parlato tutto sommato bene... quel che ne ho letto mi riporta con la mente a The help, anche per la presenza di Octavia Spencer che li vinse un Oscar... ma che mi era sembrato abbastanza scontato... comunque pellicole sempre utili per rivendicare i diritti delle donne e dei neri come Moonlight lo è stato per i neri omosessuali... quest'anno Hollywood doveva necessariamente dare un segnale in quel senso e lo ha dato. Ciao

    1. maurizio73
      di maurizio73

      Ti confesso che non attirava anche me. Non ostante la convenzionalità della confezione e le retorica dei temi, è un prodotto intelligente e divertente che riesce ad attraversare indenne le sue 2 ore e passa di visione. Ciao!

  2. SC86
    di SC86

    Grazie Maurizio.
    Sono giorni che continuo a vedere trailer e pubblicità di questo HiddenFigures, ma finora non ho avuto alcun interesse nel guardarlo.
    Proverò a gustarmi la visione.

    ciao ciao

    1. maurizio73
      di maurizio73

      Lieto di esserti stato utile. Ciao!

  3. Corinzio
    di Corinzio

    In linea con il tuo commento. Aldilà della retorica e della carineria di certe pellicole, fortunatamente non raggiunge i livelli di stucchevolezza di The help.

    1. maurizio73
      di maurizio73

      Per me è un prodotto in buon equilibrio: una denuncia storica che non si prende troppo sul serio. Spassosa colonna sonora. Ciao!

  4. Andre5862
    di Andre5862

    Film abbastanza noioso, all’inizio è interessante perché parla di matematica, di razzismo , poi dopo un po’ ti annoia, 0 suspense , non c’è comicità , è una noia completa veramente pessimo!!!

  5. Andre69620
    di Andre69620

    Le tre ragazze del film sono antipatiche
    Film con troppa matematica, incluso il tema del razzismo che non dà nessun tipo di emozione apparte essere noioso. Poi il lancio del missile , film abbastanza banale voto 0
    il bagno per i bianchi lo mettono subito , 1 ragazza fa la segnalazione e il bagno viene messo subito
    Tutte cose banali che poteva fare chiunque
    anche io potevo fare calcoli matematici , saranno pure brave ma poi uno ci prende la mano e diventa una noia .

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