Trama
Katherine Johnson, Dorothy Vaughn e Mary Jackson sono tre donne afro-americane. Lavorano alla Nasa e sono le menti brillanti che hanno messo a punto il primo programma di missioni spaziali che ha portato uomini come l'astronauta John Glenn in orbita. Il loro operato, basato sull'elaborazione di importanti dati matematici, ha contribuito a ridare nuova fiducia alla nazione, ridefinire la corsa nello spazio e stupire il mondo. Da visionarie quali sono, hanno avuto la meglio sugli stereotipi di genere e razza, divenendo fonte di ispirazione per le giovani generazioni.
Approfondimento
IL DIRITTO DI CONTARE: TRE DONNE NERE ALLA NASA
Diretto da Theodore Melfi e sceneggiato dallo stesso con Allison Schroeder, Il diritto di contare svela la storia vera di un gruppo di donne afroamericane che hanno contribuito a cambiare in meglio le fondamenta degli Stati Uniti. Impegnate come esperte di matematica alla Nasa, le donne hanno contribuito a far vincere agli americani la corsa allo spazio contro i rivali dell'Unione Sovietica e allo stesso tempo hanno permesso alla lotta per la parità dei diritti e delle opportunità di fare un grande balzo in avanti. Tutti conoscono le missioni Apollo e gran parte dei nomi degli astronauti che hanno mosso i primi passi nello spazio (John Glenn, Alan Shepard e Neil Armstrong) ma in pochi sanno che dietro a ogni loro mossa alla Nasa vi erano ingegnosi "computer umani", dietro a cui si nascondevano audacia e intelligenza. Tra questi, il gruppo di tre donne visionarie composto da Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, ha rivestito un ruolo pionieristico di primo piano.
Con la direzione della fotografia di Mandy Walker, le scenografie di Wynn Thomas, i costumi di Renee Ehrlich Kalfus e le musiche composte da Benjamin Wallfisch, Pharrell Williams e Hans Zimmer, Il diritto di contare si basa sull'omonimo libro di Margot Lee Shetterly (moglie di un ufficiale della Nasa) e si sofferma in particolar modo su tutto ciò che ha permesso a John Glenn di orbitare nello spazio. Dietro all'affascinante viaggio dell'astronauta, si nascondevano alla Nasa tre donne il cui operato è rimasto per anni sconosciuto all'opinione pubblica. Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, hanno infatti messo al servizio della nazione le loro conoscenze, la loro passione e le loro competenze nel campo matematico, dopo che le leggi contro la discriminazione razziale avevano invitato gli enti pubblici e le agenzie federali ad assumere anche le donne afroamericane. Dopotutto alla Nasa, come spiega il regista Theodore Melfi, "non importava il colore della pelle, la razza e il sesso: serviva qualcuno di intelligente e brillante che portasse avanti un progetto scientifico in grado di ridefinire le nozioni sullo spazio". Operanti al Langley Memorial Research Lab di Hampton in Virginia, in un'epoca in cui i computer non erano ancora quelli che conosciamo oggi, le tre donne avevano il compito di eseguire calcoli avanzati per tracciare le traiettorie dei razzi spaziali e le rotte del loro rientro sulla Terra.
La posta in gioco era inoltre molto alta per tutti gli americani. Nel 1958, l'Unione Sovietica aveva lanciato il pionieristico programma Sputnik aprendo una forte competizione con gli Usa. Entrambe le nazioni volevano mostrare all'altra di avere il migliore dei sistemi per la corsa allo spazio e di essere la prima nazione al mondo in campo di tecniche militari e intelligence. Gran parte della speranze degli Usa erano state riaccese dal presidente Kennedy e dal suo programma spaziale.
Il cast
A dirigere Il diritto di contare è Theodore Melfi, regista, sceneggiatore e produttore statunitensi. Dopo quasi una ventina di anni di lavoro come produttore, Melfi ha esordito alla regia solo nel 2014 con St. Vincent, prima di dedicarsi quasi contemporaneamente a Insospettabili sospetti e Il diritto di contare. Il… Vedi tutto
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Commenti (21) vedi tutti
Sa colpire le corde giuste.
leggi la recensione completa di Carlo Cerutifilm abbastanza noioso i contenuti sono sempre gli stessi, dopo un po ti stufa non fa ridere, ne mette suspense parla di razzismo e di matematica, fa 3000 calcoli fino alla fine del film e poi nulla apparte il razzismo
commento di Andre5862Ottimo film che illustra con realismo temperato da un pizzico di humor, il lungo percorso (non ancora concluso) verso la parità delle donne e delle persone di colore, in un'America ancora molto lontana dalla pace e dalla giustizia sociale pretese dalla retorica propagandistica. Da vedere.
commento di Greatmax54Interessante ed intelligente, ambientato a quando per far funzionare un computer ci volevano trenta persone. Purtroppo, invece di approfondire i disagi, i compromessi, le rinunce e le sconfitte di queste donne iniziatrici di un'epoca, si finisce nel macchiettistico balbettio caricaturale di luoghi comuni stereotipati politically correct. Voto 6.
commento di ezzo24Qualche esagerazione all'americana, però un film da vedere perché è sempre bello sapere che ci sono state delle donne che hanno creduto in se stesse e nelle proprie capacità. Da far vedere a tutte le bambine.
commento di Artemisia1593Mah,Pellicola dal Tema Socialmente valido ma la visione puo' anche stancare.voto.6.
commento di chribio1La "vera" storia di tre afroamericane che, nel loro piccolo, cambiarono la Storia. Film che convince, commuove ed emoziona. Merita di esser visto.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloChé dire bello 10
commento di eros7378Meraviglioso... Davvero un film pazzesco! 5 stelle super meritate!!! Se potessi ne darei di più
commento di AlicePaolaSpesso banale e ingenuo, funziona malgrado molte forzature storiche.
leggi la recensione completa di tobanisda non perdere
commento di bluefalconIl tema meriterebbe più profondità; a salvaguardia della scorrevolezza il film sceglie di mantenere una marcia bassa, accontentandosi di un risultato apprezzabile ma non memorabile
commento di _Rocky_Un film adatto agli amanti dell' etica
leggi la recensione completa di pisani808Hidden Figures, pur presentando i limiti e le semplificazioni tipiche del cinema “politicamente corretto", è un film di gradevole fattura che riesce con brio e spirito a rendere onore alle qualità scientifiche, alla forza d'animo ed allo spirito di solidarietà delle sue protagoniste.
leggi la recensione completa di port crosIl semisconosciuto Melfi è abile nell'imbastire una dramedy brillante e divertente sullo snodo cruciale di un riscatto di genere e di razza come paradigmi di una nazione che progredisce dall'interno per affermarsi all'esterno, guadagnandosi la meritata ribalta di 3 nomination agli Oscar, 2 ai Globe ed 1 ai BAFTA.
leggi la recensione completa di maurizio73Tre donne toste per salvare l'America nel suo primato di conquista dello spazio conteso all'Urss. Ma pure tre donne tenacemente protese a far valere i diritti di una razza sfruttata e calpestata. Un film che rischia di svilirsi nella melassa di sdolcinature insopportabili, sorretto in extremis da un brio di tre attrici davvero brave e generose.
leggi la recensione completa di alan smitheeVIVIAN: Mi dispiace, ma volevo dirle che io non ho nulla contro di voi. DOROTHY: Lo so. Lo so che lei crede che sia così...
leggi la recensione completa di champagne1VIVIAN: Mi dispiace, ma volevo dirle che io non ho nulla contro di voi. DOROTHY: Lo so. Lo so che lei crede che sia così...
leggi la recensione completa di champagne1Razzistello, segregazionello. Palliducci contro negretti. Buffetti e facciotte. Discriminarello.
leggi la recensione completa di ROTOTOMUna commedia che puzza di Politically Correct ad ogni fotogramma e che si sforza più di non toccare i tasti sbagliati che toccare le corde giuste, una caricatura di quello che dovrebbe essere un film drammatico. E che dipinge tutti i bianchi come potenziali cattivi e tutti i neri come buoni.
leggi la recensione completa di GiorgioBluUno, anzi due, temi seri trattati col buonismo che deriva dai sensi di colpa postumi.
leggi la recensione completa di SredniVashtar