Regia di Johnnie To vedi scheda film
Three è un film di Hong Kong del 2016 diretto dal maestro Johnnie To e scritto dal suo uomo di fiducia Yau Nai-hoi (il film è prodotto dalla Milkyway, casa di produzionde del maestro che tanto ha dato al cinema hongkonghese e non solo).
Il titolo è riferito al numero dei personaggi protagonisti: la dottoressa interpretata da Zhao Wei, il tenace poliziotto che veste i panni di Louis Koo ed il criminale interpretato da Wallace Cheung (già visto nel magnifico Drug War sempre diretto da Johnnie To con ancora Louis Koo protagonista).
Johnnie To nonostante sia ormai acclamato e apprrezzato in tutto il mondo continua il suo percorso di sperimentazione, e questa volta ritorna al noir ma in una maniera del tutto nuova; l'intento, almeno inizialmente, è di realizzare un dramma da camera (ll tutto si sviluppa in una corsia di ospedale), concentrandosi molto sull'introspezione dei personaggi come si evince dalla dottoressa Wei, tuttavia la prima parte risulta narrativamente poco avvincente e sembrerebbe girare un po' a vuoto (To è famoso per una caratterizzazione dei personaggi stilizzata e non per dialoghi lunghi ed innovativi) detto questo è possibile evidenziare alcune trovate a livello di script interessanti come lo stratagemma dell'agente interpretato Louis Koo per incriminare il vilain.
La regia invece fin dall'inizio è perfetta come dimostrano i vari long take nel momento in cui entra in scena il criminale (Wallace) oppure le diverse oblique dal basso su Louis Koo (con soggettiva di Wallace), ovviamente non sono semplici virtuosismi ma servono a creare una tensione crescente.
Per i primi 50 minuti nonostante una regia eccelsa il film è un po' anomalo se paragonato alla filmografia di To, tuttavia il genio creativo del maestro esplode improvvisamente e tira fuori dal cilindro un piano sequenza di oltre 4 minuti, incredibilmente sfarzoso e complesso dove maestria tecnica e digitale si mescolano alla perfezione: Johnnie To rivoluziona la tecnica dello slow-motion con un approccio inedito alla materia e si crea un quadro che rimanda ad un musical dove le parole sono sostituite dalle pallottole.
Il piano sequenza è contraddistinto da una gestione dello spazio incredibilmente accurata che rimanda al celebre stile di Johnnie To con tutti i soggetti in scena che agiscono con la solita perfezione formale di gesti e movenze.
Oltre all'immenso e meraviglioso piano sequenza, Johnnie To filma un interessante sequenza con un paziente in carrozina che cade della scale, chiaro omaggio a The Untouchables di Brian De Palma.
Tornando a concentrarsi sull'universo To, ritroviamo il ruolo del destino che sovrasta tutti i piani dell'uomo, tuttavia il nichilismo di inizio carriera viene qui accantonato [SPOILER: Tra i finanziatori ci sono anche compagnie cinesi e come avevo già scritto in passato la polizia è sacra agli occhi del pubblico cinese e non può perdere, a tal proposito per rendere meno dolce la pillola To effettua un'ellissi nel climax finale].
Piccola curiosità: nel film ritroviamo Lam Suet; attore feticcio a cui il maestro To assegna sempre ruoli secondari ma che riescono a far breccia nel cuore degli spettatori.
In conclusione l'ultima fatica del maestro hongkonghese è senza ombra di dubbio un film interessante, che inizia in sordina per poi regalare allo spettatore un piano sequenza immenso e altre chicche assolutamente interessanti.
Johnnie To è tornato con la solita eleganza e maestria nella consapevolezza di essere uno dei migliori con la macchina da presa in mano.
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