Regia di Pietro Germi vedi scheda film
"In nome della legge" diretto nel 1949
da Pietro Germi,devo dire che è splendido.
La storia si svolge a Capodarso,nella provincia
siciliana, e racconta che il giovane magistrato
palermitano Guido Schiavi viene inviato come
pretore e, per amore della giustizia e della legalità,
si trova costretto a combattere contro varie ingiustizie
sociali.
Il suo zelo lo porterà a scontrarsi contro un notabile,
il barone Lo Vasto e contro la mafia, rappresentata da
Turi Passalacqua e dai suoi uomini.
Il Film prodotto dalla Lux rappresenta il 3° Lungometraggio
dell'Attore-regista Pietro Germi,e qui solo nelle seconde vesti,
e per questo lavoro al romanzo "Piccola pretura" del magistrato
Giuseppe Guido Lo Schiavo,e crea una sorta di Thriller-Noir
con contorni Western,perché prende come riferimento Ford
e Mann, e le mischia in questa storia di un pretore che si trova
tutti contro rischiando la vita.
Il regista è capace di tenere sempre alta la tensione,
con rapporti che passo a passo vanno avanti dove
Schiavi si mette contro tutti compresa la mafia,
che vuole combatterla e si trova però a farla anche
con l'omertà della gente per la paura soprattutto
quando si mette contro la mafia e al Barone,
dove gira tutto intorno a lui e vorrebbe una
sua collaborazione che non viene,ma intanto
è attratto da sua moglie Teresa,che non disdegna.
Bisogna dire che Germi vuole essere il più realista
possibile, e con un linguaggio narrativo rigoroso,crudo e secco,
riesce a coinvolgerti nella vicenda con uno splendido
bianco e nero e con contorni anche poetici che ti
conquistano, dove il pretore vuole che si applichi
la legge e non quella del posto fatta di omicidi,
ed è un continuo scontro,e gioca con la tensione
con primi piani e e volti scavati.
Da segnalare la buona direzione degli Attori
dove spiccano l'immenso Massimo Girotti
che interpreta il pretore Guido Schiavi,
uomo tutto di un pezzo e coraggioso,
dove ci regala un interpretazione
"carnale" e tifi per lui e che metta
ordine in quella città e la splendida
Jone Salinas in quello della baronessa Teresa Lo Vasto,
poi figurano l'Attore regista Camillo Mastrocinque,
Charles Vanel,Saro Urzì,Turi Pandolfini,
Umberto Spadaro,Saro Arcidiacono,
Ignazio Balsamo,Nanda De Santis,
Bernardo Indelicato,Francesco Navarra,
Nadia Niver e Pietro Sabella.
Bisogna dire del reparto tecnico che oltre
al regista in sceneggiatura figurano due
futuri Maestri del Cinema come Federico
Fellini e Mario Monicelli con Giuseppe Mangione, Tullio Pinelli
e Aldo Bizzarri,per un lavoro con spalle larghe
e robusto e poi segnalerei la suggestiva e cupa
Fotografia in bianco e nero di Leonida Barboni,
le tese musiche del maestro Carlo Rustichelli
e le scenografie di Gino Morici,che rendono
una buona messa in scena.
In conclusione un buon Film,
uno dei migliori lavori di Pietro Germi,
che ci narra la provincia siciliana in maniera
molto tesa e rigorosa dove affascina per
questa costruzione con risvolti Thriller,
ma con riferimenti del grande Western dell'epoca,
per uomo incorruttibile e ligio alla giustizia
e di legge, per un finale amaro ma anche ambiguo,
per un processo alla città e un monologo memorabile.
Il mio voto: 8.
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