Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Germi nella sua carriera è stato un superbo cesellatore di generi spaziando molto da un genere all'altro senza per questo acccusare cedimenti.In questo caso rilegge il genere americano per eccellenza ,il western,ibridandolo con schemi cari al gangster movie e al cinema di impegno civile anticipando di parecchio il cinema di denuncia degli anni a venire.La sceneggiatura è scritta tra gli altri da Fellini e da Monicelli e il regista Mastrocinque appare nella parte del barone.E'evidente il porsi a debita distanza dal neorealismo che all'epoca era considerato genere nobile.Qualche influsso c'è soprattutto nella volontà di usare attori del luogo,non professionisti ma la messa in scena di Germi è superba,molto ben rifinita arrivando a vette di raffinatezza che erano rifuggite per principio dai film neorealisti.Usa gli spazi a perdita d'occhio della Sicilia,il suo paesaggio ciottoloso quasi a mimare il suolo lunare per accentuare la sensazione di solitudine del pretore arrivato nella paesotto,un giovane impetuoso armato di orgoglio e di codici legali.Ma trova una realtà ben diversa da quella che si aspettava.E scopre tutto un modo sotterraneo di amministrare la legge e l'ordine,un continuo prevaricare i deboli e il calpestio sistematico di quella che è la legge dello Stato.Addirittura la mafia è arrivata a un accordo con il barone del luogo per cercare di fermare i continui omicidi che si susseguivano. Molti hanno fatto il nome di John Ford per questa pellicola ed è senza dubbio ben visibile la sua influenza ma guardando questo film mi è venuto sovente di accostarlo a Giorno maledetto di John Sturges in cui c'è la stessa lotta di un uomo solo contro l'aperta ostilità della comunità.Qualche dubbio questo film lo solleva nel volere a tutti i costi inserire una parentesi sentimentale(tra il pretore e la baronessa) in una narrazione così pungente e se vogliamo schematica e allo stesso modo sono rimasto piuttosto perplesso dal finale:scenograficamente le campane a martello che convocano tutti nella piazza principale del paese e il discorso accorato(e anche retorico) che il pretore fa alla cttadinanza hanno la loro indubbia efficacia.Ma il fatto che la mafia locale si allinei alla legge(e a questo punto non si sa poi chi si allinea a chi,se la mafia alla legge o la legge alla mafia) mi suona piuttosto ambiguo.E'come se non si fosse voluto infierire sui problemi della Sicilia.E se alla maniera di Rosi avesse vinto un'altra volta la mafia?Ecco probabilmente forse sarei qui a parlare di capolavoro...
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