Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Quasi un western siciliano, dove il giovane magistrato, affiancato soltanto dalla debole autorità della legge (rappresentata da un paio di Carabinieri coraggiosi), si scontra con un groviglio inestricabile di poteri (i politici, i ricchi, i nobili, la “cupola” mafiosa), tra i quali non si riesce a scegliere il più pericoloso né il più viscido. In tutto questo, il risultato è che la vita di un uomo vale quanto la preda di una cacciata e la legge che vige per tutti è quella del silenzio e della sottomissione a regole non scritte che nessuna autorità (sempre sentita come lontana: non a caso, tutti credono che il magistrato venga dal continente) riesce a scalfire minimamente. Solo il coraggio di chi sente in ogni caso il dovere di continuare a combattere può restituire speranza e dignità ad un popolo schiacciato dalla paura e dalla violenza, spacciate per “onore”. Il giorno della civetta di Damiani si ispirerà ampiamente, anche citandolo apertamente, a questo film di Germi.
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