Un magistrato di primo pelo arriva in un paese della Sicilia intenzionato a combattere contro la mafia. Soltanto un ragazzo di nome Paolino sta dalla sua parte. A causa della diffusa omertà i risultati sono scarsi anche perché gli uomini del paese sono in pugno del barone Lo Verso, padrone della solfatara che dà lavoro a tutti. Quando il barone chiude la miniera, il giudice pensa seriamente di andarsene. In seguito all'omicidio di Paolino egli si rende conto che il suo dovere è quello di restare.
Note
Western sudista: la Sicilia come la Panoramic Valley di Ford, e la lotta tra mafiosi e la legge come quella tra banditi e sceriffi. Sulla scia di un bel romanzo di Giuseppe Lo Schiavo, una regia ariosa e avvincente di Germi, che pur nella sua prospettiva singolare riesce a non essere troppo superficiale e folcloristico. Grandi attori.
Chissà da dove nasceva la passione di Germi per la trinacria che ci ha regalato questi capolavori insieme a Divorzio e Sedotta.. E cmq è tutta colpa di garibaldi
Al di là del suo indiscusso valore intrinseco, questo film è da tanti ricordato come il "primo western italiano"... Ancor più importante: è IL PRIMO FILM ITALIANO CHE PARLA DI MAFIA. Ma che cos'era la mafia nel 1948, o almeno com'era percepita?
E quanto aveva in comune con quella che conosciamo, o crediamo di conoscere, noi oggi?
IN NOME DELLA LEGGE (1948)
Al di là del suo indiscusso valore intrinseco, questo film è da tanti ricordato come il "primo western italiano": ne tratta approfonditamente un articolo risalente all'uscita del film che Vi propongo integralmente perchè mi sembra una "chicca", anche in quanto scritto, probabilmente, da un "non… leggi tutto
Edificante e allo stesso tempo sconcertante quadro di una situazione tristemente nota, quella della malavita al sud, che Germi ritrae con garbo e lucidità. Qualche banalità (vedi il finale moralista, con l'assassinio del ragazzino esattamente quando il protagonista si sta incamminando fuori dalla città) di troppo, ma nel complesso un'opera attenta alla realtà sociale del suo tempo e, pur con… leggi tutto
In nome della legge Italia 1949 la trama: Guido Schiavi è un giovane magistrato che viene inviato in un paesino siciliano. Ha le migliori intenzioni di svolgere il suo lavoro di pretore con correttezza e responsabilità, vuole combattere il fenomeno mafioso, naturalmente verrà accolto dagli ostili abitanti con diffidenza, avrà al suo fianco solo il fedele…
...e poi trent'anni / di safari / fra antilopi e giaguari / sciacalli e lapin...
→ ...Schengen... → ...Bossi-Fini... → ...Minniti... → ...Salvini... →
"I problemi per…
"In nome della legge" diretto nel 1949 da Pietro Germi,devo dire che è splendido. La storia si svolge a Capodarso,nella provincia siciliana, e racconta che il giovane magistrato palermitano Guido Schiavi viene inviato come pretore e, per amore della giustizia e della legalità, si trova costretto a combattere contro varie ingiustizie sociali. Il suo zelo lo…
Capolavoro di Pietro Germi.
Primo film western italiano e primo film di denuncia sulla mafia.
Ottimo Massimo Girotti come protagonista, ma straordinari soprattutto l'antagonista antipatico barone interpretato dal regista Camillo Mastrocinque(noto per aver diretto Totò in 11 film) e Charles Vanel nel ruolo del capomafia.
Bene anche Saro Urzì,la Solinas e Turi Pandolfini.…
23 "CAPOLAVORI" secondo cherubino
Non inserii nulla di mio nelle due paylist di "capolavori", recensioni a cinque stelle scelte dal sottoscritto (164 film in tutto) qualche tempo fa: 82 +…
Un film strepitoso sulla mafia, per verosimiglianza e serietà, nonostante un finale purtroppo sognante. Ma con questa pecca, pur non da poco, il film merita comunque il massimo dei voti: è perfetto nel mostrare il fenomeno della criminalità organizzata in Italia, uno dei pochissimi movimenti capaci di essere davvero classe dirigente nel belpaese, purtroppo.
Lodevolissima…
Capolavori? È parola grossa. E di certo non oggettiva.
Mi sono limitato, nel mese di aprile 2016, a leggere molte recensioni a cinque stelle riferentisi a film da me conosciuti ed apprezzati (se…
IN NOME DELLA LEGGE (1948)
Al di là del suo indiscusso valore intrinseco, questo film è da tanti ricordato come il "primo western italiano": ne tratta approfonditamente un articolo risalente all'uscita del film che Vi propongo integralmente perchè mi sembra una "chicca", anche in quanto scritto, probabilmente, da un "non…
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Commenti (6) vedi tutti
Bel film in bianco e nero, per niente datato nonostante l’età. Bravi gli attori, bella la musica. Voto 9
commento di FabiousChissà da dove nasceva la passione di Germi per la trinacria che ci ha regalato questi capolavori insieme a Divorzio e Sedotta.. E cmq è tutta colpa di garibaldi
commento di IlmorozInsieme a “Il ferroviere” il miglior film di Pietro Germi, un acclamato western italiano sulle orme di John Ford.
leggi la recensione completa di claudio1959Gran bel film. 9,5
commento di BradyAl di là del suo indiscusso valore intrinseco, questo film è da tanti ricordato come il "primo western italiano"... Ancor più importante: è IL PRIMO FILM ITALIANO CHE PARLA DI MAFIA. Ma che cos'era la mafia nel 1948, o almeno com'era percepita? E quanto aveva in comune con quella che conosciamo, o crediamo di conoscere, noi oggi?
leggi la recensione completa di cherubinoSenz'altro uno dei capolavori del cinema italiano.Uno dei migliori film del primo Germi.
commento di gio83