Regia di Gudmundur Arnar Gudmundsson vedi scheda film
Thor e Christopher: coetanei tredicenni, bambino nel fisico ma adulto nella maturazione il primo, tutto il contrario il secondo. Quando l'amicizia pura vira inconsapevolmente ed inevitabilmente verso sfumature più sessuali. Tra sfondi incontaminati e scenari naturali superbi, il dramma della maturità che arriva a cacciare l'adolescenza.
VENEZIA 73 - GIORNATE DEGLI AUTORI - QUEER LION
"Christian smettila di comportarti in modo strano, e vedrai che tutto andrà bene." Questo dice il piccolo Thor al suo miglior amico Christopher, preoccupato per le attenzioni stravaganti e spesso cammuffate come atti goliardici che quest'ultimo sempre più gli riserva.
L'età di mezzo tra l'adolescenza e la pubertà spesso comporta in chi la vive scombussolamenti ed insicurezze legate ad una mutazione repentina che porta il bambino a raggiungere con una rapida successione, lo sviluppo e la maturità del corpo, ma non ancora la medesima consaapevolezza psicologica relaativa alla straordinaria mutazione in atto.
Due amici tredicenni islandesi, il piccolo e minuto ma maturo Thor, e lo sviluppato e fisicamente già uomo Christian, ma insicuro caratterialmente, che vivono in un ameno centro rurale sperduto tra una natura rigogliosa e sovrana, trascorrono l'estate tra esperienze affettive e complicità in piccole ed ancora innocenti avventure con coetanee che rimangono attanagliate dalla bellezza prorompente e da giovane vichingo di Christopher. Più difficile per Thor trovare una adeguata corrispondenza amorosa, pur se i propri gusti sessuali sono ben più definiti ed omologati rispetto a quelli dell'amico, decisamente confuso e visibilmente attratto dal suo amico da un sentimento non solo affettivo.
Una serie di circostanze morbose e moleste faranno sì che la cosiddetta "anomalia" in capo al bel Christopher porti ad una svolta drammatica che romperà la tranquillità apparente di quel controverso fine dell'estate. E l'arrivo della prima neve indurrà chi ancora ha la lucidità per pensare di correggere i propri pregiudizi, a maturare opinioni più mirate e lucide.
Al suo esordio nel lungometraggio, l'islandese Gudmundsson gira un film forte e profondamente centrato sulle figure adolescenziali, riprese ad aprirsi in atteggiamenti intimi che denotano un approfondimento accurato che tuttavia non sconfina mai nel morboso fine a se stesso.
La scoperta del proprio corpo in mutazione, la ricerca affannosa di un'esperienza che dia sfogo a sentimenti repressi da convenzioni e timori inculcati e coltivati da una società piuttosto chiusa e retrograda, sono messi in risalto con tenacia e sensibilità, evitando eccessivi ricorsi a inutili spunti melodrammatici: i giovani risultano insieme crudeli (con gli animali, con i loro coetanei) e teneri, bisognosi di tastare con i propri sensi le emozioni combatture e contraddittorie che li turbano e li rendono instabili e caratterialmente turbolenti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta