Regia di Juho Kuosmanen vedi scheda film
Finlandia, 1962. Olli Mäki, promettentissimo pugile locale, ha di fronte l’occasione sportiva della vita: sfidare il campione mondiale dei pesi piuma americano. Ma le sue energie sono indirizzate principalmente verso la nascente storia d’amore con Raija.
Nell’agosto del 1962 ebbe luogo uno dei più grandi match di pugilato finlandesi, nonché uno dei più importanti eventi sportivi di sempre per la nazione scandinava: l’incontro fra Olli Mäki, astro nascente della boxe locale, e l’americano Davey Moore, campione mondiale dei pesi piuma. In questo film Juho Kuosmanen, che escludendo qualche corto giunge qui alla sua opera seconda dopo Taulukauppiat del 2010, decide di mettere in scena le gesta dello sportivo suo connazionale esaltandone la modestia, la normalità del personaggio, a un tratto emblema di un Paese storicamente silenzioso e umile, attaccato alle piccole cose e lontano dal riflettori per scelta. Lo fa con una sceneggiatura laconica, priva di grandi momenti o palesi colpi di scena, firmata da Kuosmanen stesso e da Mikko Myllylahti, e soprattutto con una fotografia in bianco e nero (Jani-Petteri Passi) che lascia risaltare lo spirito nostalgico dell’operazione. Bene il protagonista Jarkko Lahti, al centro di un cast interamente composto da attori finlandesi non molto noti al pubblico internazionale e nel quale trova posto, per un breve cameo nel finale, anche lo stesso Mäki, che nel 2016 ha compiuto 80 anni tondi (classe 1936). 4,5/10.
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