Regia di Maren Ade vedi scheda film
Tanta morale per una commedia intelligente (peccato che eccede in durata)
Un film più moralistico che godibile. Si perché i messaggi che arrivano sono tanti, forti e chiari. Una figlia in preda alla schizofrenia della carriera che non le fa vedere altro della vita deve affrontare l’entrata a gamba tesa del padre burlone. Il quale si rende conto prima di lei dei rischi che la figlia sta correndo per questo decide di entrare in scena. E forse vale la pena attendere gli oltre 160 minuti (eccessivi!) per lo scambio di battute padre e figlia che mette tutto in ordine ripristinando il senso delle cose che contano davvero. Nel frattempo succedono molte gags e scenette surreali (alcune geniali, altre inutili), patetici meeting e party di lavoro dove tutti sono strumento di qualcun altro, insomma dove regna la finzione (anche nel sesso) travestita da successo. Il film scorre lento nonostante i momenti di ilarità, la bravura degli attori compensa solo in parte i momenti di stanca, peccato perché una sceneggiatura più asciutta e breve ne avrebbero fatto un film perfetto.
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