Regia di Maren Ade vedi scheda film
Toni (b)Erdmann, o (l'imprevedibile virtù di camuffarsi per ritrovare e (di)mostrare se stessi).
Bisogna mascherarsi, travestirsi, recitare fino all'inverosimile, diventare personaggi paradossali, ridicolizzare il proprio sé attraverso una trasformazione slapstick, per far sì che la purezza di un risanatorio ricordo sepolto (ri)emerga e converga in piccoli e sparuti momenti di umanità impossibili da fotografare. Per far sì che l'amore - o quello che (non) è - torni in superficie, manifestandosi attraverso un fugace gesto salvifico, tramite un effimero ed eterno abbraccio in cui, appunto, converge un sentimento impossibile da scolpire. Aspettando una fotografia che non avverrà mai (più).
Toni Erdmann è un film commovente, liquido, tragico(mico), sfuggente. Un'opera di una sensibilità acuta, complessa e, al contempo, trasversale. Una pellicola miracolosa.
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