Regia di Jon Lucas, Scott Moore vedi scheda film
Da quando la commedia americana ha smesso di essere un trastullo per educande e innamorati cronici sembra che la specialità della casa sia diventata la rappresentazione di un nuovo tipo di spensieratezza che si nutre e prende spunto dagli aspetti più triviali e boccacceschi del reale. Dalla Romantic Comedy sul tipo di “Harry ti presento Sally” e “Tre matrimoni e un funerale” si è passati in poco tempo a titoli come “Scemo e più scemo”, “Tutti pazzi per Mary” e “40 anni vergine”, diventati in men che non si dica il punto di riferimento per un florilegio di imitatori pronti a mascherare la mancanza di talento con la radicalizzazione di quelli che erano stati i punti di forza dei loro precursori. Varcata la soglia del nuovo millennio uno dei risultati più evidenti di questa tendenza è stato non solo l’evidente mascolinizzazione della compagine femminile, uscita trionfante da quella guerra dei sessi che del genere in questione era stato il collante in grado di tenere insieme qualsiasi tipo di storia e che ora invece figura come semplice cliché ma anche una graduale normalizzazione dell’osceno, sdoganato dalla miriade di sottintesi e doppi sensi con cui Hollywood a partire dagli anni d’oro aggirava i vincoli della morale vittoriana e invece ai giorni nostri diventato ingrediente principale e strumento di comunicazione a cui affidare il messaggio della storia.
Così succede in “Bad Moms” diretto da Jon Lucas e Scott Moore passati alla regia dopo aver sceneggiato tra gli altri il cult “Una notte da leoni” e per l’occasione prestatisi a una pochade che dapprima costruisce il perfetto campione di madre modello e casalinga disperata – una inedita e brava Mila Kunis – e poi si diverte a distruggerlo mettendolo alla gogna attraverso la ribellione di Amy Mitchell, cenerentola della Upper Class di Chicago tutta casa, scuola e lavoro che dopo aver cacciato il marito fedifrago ed essersi unita alle altrettanto stressate Kiki e Carla incomincia una crociata contro ogni sorta di perbenismo e di galateo. Ad andarci di mezzo è soprattutto l’associazione insegnanti – genitori presieduto dalla perfida Gendowlyn che nell’ambito dell’istituto scolastico si diverte a vessare chiunque ne ostacoli l’azione moralizzatrice e su cui prevedibilmente si riversa la puntuale vendetta delle cattive ragazze. Vivacizzata da un susseguirsi di sequenze in cui Amy e le amiche fanno a gara a chi la combina più grossa la trama “Bad Moms” dispensa una trasgressione più divertente che reale. Sotto la facciata irriverente a trionfare infatti sono proprio quei valori famigliari di cui il film sembrava voler cantare il de profundis, con tanto di lieto a suggellare la restaurazione dei principi inizialmente contestati.
(icinemaniaci.blogspot.com)
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