Regia di Peter A. Dowling vedi scheda film
In una affascinante isola del nord della G.B.Per un caso fortuito una moglie scopre sotterrato nel giardino di casa un cadavere di donna orrendamente sventrato.Inizierà un'indagine personale destinata a tirar fuori il marcio di antiche sette e rituali satanici. Thriller improbabile,ma incalzante con una bionda che ricorda certe eroine hitchcockiane
Spesso nei thriller più classici, bisogna saper andare al di là del possibile, probabile, plausibile, e lasciar correre riguardo a particolari non proprio realistici se non addirittura fantasmagorici.
Una scrupolosa dottoressa specializzata in pediatria, si fa convincere dal marito a lasciare la città e a trasferirsi nelle terre d’origine del consorte: le isolatissime, pittoresche e tranquille Isole Shetland, ai confini della calotta polare artica. Tranquille si fa per dire, perché per puro caso la donna, ritrovando in giardino uno dei cavalli misteriosamente morto, si convince che sia stato avvelenato da qualcosa che giace sotto terra: alla guida di una scavatrice (la bella e delicata Radha Mitchell che manovra una scavatrice con pantaloni attillati e maglietta d’angora….scena scult quasi bella, oltre che avveniristica), la donna dissotterra addirittura il cadavere di una donna, pugnalata barbaramente come fosse vittima designata di un rito druido risalente a riti ancestrali del passato più remoto e barbaro.
Le indagini non portano da nessuna parte, e mentre anche il marito si convince che la donna sia in preda ad una crisi da esaurimento, l’unica manifestazione di solidarietà le deriva da una poliziotta dinamica, che prende sul serio le indagini e le ricerche che la donna sta effettuando, documentandosi anche su internet.
Morti e fatti inspiegabili susseguiranno uno dietro l’altro, e la setta satanica manifesterà sempre di più i suoi segni di effettiva presenza, includendo nel giro anche persone di spicco di quella società ai limiti della civiltà, nonché persone insospettabili anche vicine alla vita della protagonista.
Il thriller del regista esordiente Peter A. Dowling può e deve essere preso come un momento di puro efficace intrattenimento senza pensieri: da questo punto di vista l’intrigo è in grado, almeno a singhiozzo, di funzionare e di prendere per mano lo spettatore, avvolgendolo tra i sipari seducenti di una natura selvaggia tutta coste rocciose ed appuntite, e mari dai colori lividi di spuma e onde nervose.
L’aspetto satanico riesce in qualche modo a rendere la vicenda del complotto piuttosto tesa e la donna, eroina creduta matta da tutti e ad un certo punto convinta di essere ormai sola contro tutti, diviene una protagonista assoluta come quei personaggi forti e coraggiosi dei noir di un tempo, nonché eco lontano , ma non impossibile, di certe eroine bionde hitchcockiane indimenticabili: il tutto in formato tascabile e con gli opportuni distinguo, intendiamoci.
Tenace ed abituata alle atmosfere thriller (ma anche molto avvezza all’horror), Radha Mitchell è l’attrice giusta per incarnare il tipo di donna che ricordi le eroine di cui sopra. Al suo fianco un attore espressivo e molto adatto a ricoprire ruoli ambigui, che ricordiamo giovane, simpatico, brioso e nudo nel laghetto di Camera con Vista: il bravo Rupert Graves.
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