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Non ci resta che piangere

Regia di Roberto Benigni, Massimo Troisi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non ci resta che piangere

di axe
6 stelle

Saverio e Mario, rispettivamente maestro elementare e bidello, sono due amici un po' bizzosi; per un fenomeno sconosciuto, sono proiettati nella Toscana del 1492. Dopo un periodo di ambientamento, a Saverio viene l'idea di raggiungere la Spagna, per impedire a Cristoforo Colombo di salpare e scoprire l'America. Saverio vorrebbe evitare tutti i mali che ne conseguono, in particolare lo sterminio dei pellerossa; ma cambiare la storia e' impossibile. Di questa commedia con Roberto Benigni ed il compianto Massimo Troisi ho sempre sentito parlare bene; le aspettative, dunque, erano altre. Non sono rimasto pienamente soddisfatto. La trama e' assai scarna; non vi e' alcuna spiegazione sul perche' i due finiscono nel passato e del resto non e' indispensabile saperlo. La ricostruzione storica e' molto semplicistica; giunge ai due l'"eco" della conflittualita' dell'epoca, che li aiuta, rendendoli di fatto padroni di una macelleria, per arresto del proprietario. Mentre Mario, inizialmente riluttante, si ambienta nella societa' della piccola citta' che li ospita, iniziando a frequentare una ricca nobildonna, Saverio, privo di compagnia ed irrequieto, sceglie di mettersi in viaggio per tentare di cambiare il corso degli eventi futuri. Il film acquisisce connotati di film "on the road". Alcuni incontri prolungano la durata del viaggio; pertanto i due giungono a destinazione dopo la partenza delle caravelle di Colombo. La sceneggiatura lascia molto spazio all'interazione tra i due protagonisti, che sono anche i registi. Troisi e Benigni appaiono ben affiatati; l'attore toscano perde qualcosa della sua classica esuberanza, per adeguare i toni allo stile di Troisi, dolce e pacato. Come in ogni rapporto di amicizia, ci sono momenti di discordia e momenti di maggior affiatamento. Le conversazioni sembrano pero' fine a loro stesse; non ho trovato molto, a livello di contenuti. Le velleita' "correttive" di Saverio, le paturnie di Mario, i rapporti con gli ingenui personaggi di un medioevo poco realistico, non danno molto spessore al racconto. Ho apprezzato alcune sequenze specifiche, tra le quali quella arcinota del "fiorino", l'espressivita' dei due attori principal e registi e infine il "rapporto qualita' / prezzo", il film sembra girato veramente con poco. Ma non sono rimasto particolarmente impressionato.

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