Regia di Lamont Johnson vedi scheda film
Strano film. Intrigante. Sarà che stravedo per Kirk Douglas, qualunque cosa faccia. Comunque l'idea c'è, ed è forte. Due vecchi pistoleri, tutti e due convinti della propria, quasi genetica, imbattibilità, si ritrovano per caso in un paesetto del vecchio west che subito impazzisce per la loro presenza in contemporanea e si lancia in scommesse sul loro inevitabile duello. Che in realtà i due non sembrano così convinti di fare. Manca una forte ragione. E però la trovano, su illuminazione di Douglas: siamo due sul viale del tramonto, questi vogliono il nostro duello e sono pronti a pagare, anche parecchio, sfruttiamo questa occasione, quasi una scelta del destino, perchè uno dei due risolva in un colpo solo il suo futuro. La trovo, narrativamente, una splendida idea. Perchè, in realtà, nessuno dei due poi risolverebbe davvero la sua esistenza, ed a spingerli ad accettare non è altro che l'impulso che hanno dentro, insopprimibile, a misurarsi per dimostrare di essere i migliori, sempre. I due non sono più tanto innamorati della vita, e però lo sono della propria leggenda. Insomma, c'è in loro una pulsione e di morte e di immortalità. Il doppio finale mi ha lasciato perplesso, sembra quasi una imposizione della produzione, perchè veder morire il più simpatico, cioè Douglas, è in effetti un notevole shock per lo spettatore. E quindi il secondo finale in cui invece lui vince, con tanto di voce narrante, sà di contentino, di 'spiega', che cioè era comunque nel suo destino morire presto. La presenza di una moglie ed un figlio non sarebbero bastati a trattenerlo dal partire, rivitalizzato dal successo, in cerca di nuova gloria. Anche se ci sono rimasto molto male per la fine di Douglas che, emotivamente, mi ha colto di sorpresa, poi, ripassando mentalmente la storia, mi sono reso conto che c'erano, approntate narrativamente, tutte le premesse: è lui che vince l'inaspettato duello con il giovane pistolero sfrontato, per la moglie che rimane vedova c'è un ex spasimante assolutamente accettabile, il mite Vallone. E Cash, il malinconico cavaliere nero che ha vinto il grande duello, malgrado la grossa somma incassata, non riesce a portarsi via la prostituta innamorata, che lo ama ma non vuole fare la fine dell'altra donna della storia. E si allontana tristemente verso la sua inevitabile fine di trovare un altro più veloce, che in fondo sarà una liberazione. Come diceva la famosa battuta incisa su una lapide? "Credeva di essere il pistolero più veloce del West. Era il secondo". A me il film è piaciuto molto.
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