Regia di Mick Jackson vedi scheda film
Il film è la trasposizione biografica della vicenda relativa a Deborah Lipstadt, docente di Storia Ebraica contemporanea e di Studi sull’Olocausto in Georgia, la quale dovette affrontare tra il 1996 e il 2001 una battaglia legale in un tribunale britannico a seguito della denuncia di diffamazione da parte di David Irving, storico inglese che aveva impiegato tutta la propria carriera a cercare di dimostrare la limitatezza delle responsabilità di Hitler sullo sterminio fino addirittura a negare lo sterminio stesso.
La Lipstadt contestava da parte di quegli un uso arbitrario e non obiettivo delle fonti oltre che conclusioni azzardate basate su informazioni distorte. Tuttavia per il sistema giudiziario inglese, che non applica la presunzione di innocenza, è l'accusato che deve dimostrare la propria innocenza e quindi in questo caso la Lipstadt e il suo collegio legale avevano l'impegno di dimostrare in tribunale che l'Olocausto era veramente avvenuto e che Irving aveva falsificato volutamente i dati per distorcere la verità.
Un'opera del genere deve aver posto senz'altro una serie di riflessioni al Regista e agli Autori in genere.
Credo che il più importante sia stato l'impegno civile della Memoria, che oggigiorno è sempre più a rischio non solo per la progressiva scomparsa dei testimoni dell'epoca, ma per l'imbarbarimento stesso del pubblico dibattito, che produce una divisione netta fra fra likers ed haters per qualsivoglia argomento e spesso per partito preso.
L'altro tema è sicuramente stato se costruire una fiction più drammatizzata o rispettare il più possibile la verità storica; scelta la seconda, anche il copione ha risentito certamente di un tale aspetto più documentaristico perdendo forse in emotività e guadagnandone in autenticità (per esempio gli scambi di battute, le arringhe e requisitorie sono state riprese fedelmente dai testi stenografati in tribunale).
Terzo tema, non il meno importante: è possibile processare la storia? che atteggiamento tenere con chi esprime una interpretazione diversa? e soprattutto se io nego qualcosa che è storicamente accaduto, ma sono in buona fede, sono ancora passibile dell'accusa di negazionismo?
Rachel Weisz si esibisce in una performance intensa. A lei (con una troupe ridotta) è stato anche permesso di girare ad Auschwitz, per cui altre scene di quella ambientazione si sono svolte in un set nel Regno Unito.
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