Regia di Mick Jackson vedi scheda film
Il fatto che La verità negata non esca in occasione della Giornata della memoria mi desta più d’un sospetto positivo. Intendiamoci: è giusto proporre in sala film sull’Olocausto in quelle particolari circostanze, ma talvolta il tema sovrasta il film in sé e il dovere di ricordare si scontra purtroppo con l’esigenza di offrire un buon lavoro. Quale evidentemente è questa puntuale ricostruzione del processo che lo studioso negazionista David Irving intentò contro la storica ebrea Deborah Lipstadt, rea di averlo considerato un bugiardo mistificatore della storia. Naturalmente e giustamente manicheo, il film è meno prevedibile di quanto si possa credere: il rischio che poneva il dibattimento (confutare la tesi di Irving secondo cui non ci siano prove sull’esistenza delle camere a gas ad Auschwitz – e i resti del campo sono lo sfondo di una tesissima sequenza) è sì il cuore della faccenda da un punto di vista emotivo e volendo anche divulgativo, ma è soprattutto l’opportunità narrativa per portare il legal thriller nelle aule giudiziarie inglesi.
La verità negata (2016): Tom Wilkinson
Genere che si fonda sull’attesa delle udienze con tutto ciò che comporta (causa del contenzioso, turbamento dell’imputato, mestiere investigativo, confronti preliminari) e su un’esatta sintesi tra intrattenimento e coinvolgimento, riesce ad essere ben inserito nell’architettura del processo inglese, del quale vengono spiegati alla protagonista americana (e a noi spettatori) i meccanismi, le regole, i ruoli, i pericoli. Alla regia, il veterano Mick Jackson dirige con mano sicura un film che al di là del tema sa incidere allacciandosi ad una variegata tradizione (non solo il legal ma anche la solida, elegante, nobile medietà britannica) e servendosi di abile mestiere (la musica che parte prima di una frase da antologia o le dissolvenze ad effetto, per dire). Il meglio sta nella direzione degli attori, specie nei grandiosi non-duetti tra il viscido negazionista del mefistofelico Timothy Spall e il blasonato avvocato del magistrale Tom Wilkinson (che non guarda mai negli occhi l’avversario).
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