Regia di Mick Jackson vedi scheda film
A dirigere La verità negata è il regista Mick Jackson, regista inglese che deve gran parte della sua notorietà alla regia di Guardia del corpo, film cult con Kevin Costner e Whitney Houston, e del tv movie Temple Grandin. Tornato al cinema dopo molte regie televisive, Jackson spiega cosa lo ha affascinato del progetto: "Ho iniziato la mia carriera dirigendo documentari (uno era profeticamente girato ad Auschwitz) e mi piace girare con quello stile che restituisce la sensazione del reale. La storia della Lipstadt, dunque, era perfetta per me: mi piace la sua attenzione anche ai più piccoli dettagli, come ad esempio a chi è seduto in aula o al colore della cravatta del suo avvocato. Viviamo, poi, in un'epoca di irragionevolezza e menzogna, di attentati violenti e di attacchi alla verità: quale migliore momento per un racconto che faccia luce sugli orrori dell'Olocausto?".
A interpretare Deborah Lipstadt è l'attrice inglese Rachel Weisz, premio Oscar come miglior attrice non protagonista per The Constant Gardener. "Sfacciata, loquace e con una certa aggressività intellettuale, Deborah è un personaggio corposo da portare in scena. Lei è meravigliosa: abbiamo trascorso del tempo insieme a New York prima di cominciare le riprese e ho avuto modo di conoscere bene lei e i suoi libri. Schietta, volitiva e diretta, è anche una donna molto divertente e brillante, che non ha avuto remore a rispondere a tutte le mie domande sulla sua storia. Personalmente, sapevo ben poco sul negazionismo dell'Olocausto ma ero interessata a capire come potesse insegnare un argomento così emotivo e come facesse a rimanere impassibile di fronte a qualcosa così difficile da digerire".
Timothy Spall, premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes 2014 per Turner, impersona invece David Irving, il rivale in tribunale di Lipstadt che, a differenza della contendente, sceglie di autorappresentarsi e di non ricorrere all'aiuto degli avvocati. Irving si rivela un avversario particolarmente insidioso durante i 32 giorni del processo (iniziato l'11 gennaio 2002). L'antisemitismo e la negazione dell'Olocausto per la prima volta sono rappresentati da un volto rispettabile: Irving veste come un gentiluomo inglese e vive a Mayfair, anche se, a detta dello storico John Keegan, ha scelto di adottare il punto di vista di Hitler "dal valore storico poco significativo, dal momento che si guarda in tale modo alla storia dal lato del perdente".
L'avvocato scozzese Richard Rampton ha il volto di Tom Wilkinson, candidato due volte agli Oscar (per In the Bedroom e Michael Clayton). Legale di successo, Rampton ha pochissimo tempo per approfondire le sue conoscenze storiche su Hitler e sul Terzo Reich. Per confutare al meglio le accuse mosse da Irving, impara anche il tedesco per leggere i documenti su cui basarsi in lingua originale. Rampton segue inoltre le strategie guida della difesa elaborate dal procuratore legale (di origine ebrea) Anthony Julius, supportato dall'attore irlandese Andrew Scott (meglio noto come il professor Moriarty della serie tv Sherlock).