Regia di Roger Corman vedi scheda film
Il brivido del volo nell'era dei biplani, in un tempo in cui aveva ancora senso parlare di battaglie aeree. Corman ritrae il primo conflitto mondiale dalla prospettiva di due squadriglie aeree avversarie (quella tedesca del barone von Richthofen e quella alleata, capeggiata dal canadese Brown): un microcosmo, nel grande orizzonte bellico, in cui v'è spazio per i drammi individuali, le questioni d'onore, le contrastanti visioni filosofiche sul ruolo del soldato, in altri termini, per la guerra combattuta in prima persona, sfoderando tecnica e coraggio, e collezionando trofei e rimorsi, onorificenze e dolori. Questa biografia a sfondo corale, dai toni prudenti e dalla spettacolarità contenuta, è un pregevole esempio della poetica cormaniana, che affascina con una bellezza semplice e naturale, mai dichiaratamente artistica, e che mai lascia trapelare il benché minimo sforzo estetizzante: un cinema "acqua e sapone" in cui la nitidezza è l'effetto di una teoria solida ed essenziale applicata alla multiforme ricchezza del mondo.
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