Regia di Georg W. Pabst vedi scheda film
Quatto soldati tedeschi sul fronte francese negli ultimi mesi di guerra. E’ un film del 1930 subito censurato con l’avvento del nazismo e rimasto tale fino alla fine degli anni ’60.
E’ la guerra vista dal basso. Non la guerra dei generali e degli stati maggiori ma dalla prospettiva, molto corta e coperta di fango della trincea. Sono quattro soldati il più giovane dei quali è uno studente ma poco conta nell’economia del film l’esperienza personale dei quattro. Lo studente si innamora ricambiato da una ragazza francese, un altro torna in licenza e trova la moglie a letto con il macellaio e si rende conto che la guerra non è solo al fronte ma anche all’interno. La fame ha costretto la moglie a concedersi al macellaio.
Nella prima parte si vede a lungo il cameratismo dei quattro soldati e il regista ama soffermarsi su questo tratto del rapporto speciale che si crea tra persone che condividono ogni momento il pericolo della morte. La trincea è un vero inferno di fango e di morte sotto l’arrivo continuo dei colpi di artiglieria nemica, i soldati vivono nel fango e diventano essi stessi coperti di fango.
E’ un film dove si parla poco e nell’ultima parte sono solo le immagini a dominare la scena. Il fronte, le trincee nel fango e sotto i colpi di mortaio, il filo spinato e di fronte il nulla da cui arriva l’attacco del nemico. Un vero tritacarne impazzito.
Le scene dell’ultima parte del film sono davvero apocalittiche e sconvolgenti nella loro durezza e realismo. Moriranno tutti di una morte insensata perché la guerra è pura follìa e l’ufficiale in comando impazzisce. La scena finale del film mostra uno dei quattro soldati moribondo, in un ospedale che sembra un mattatoio, accanto ad un soldato francese e il francese negli ultimi istanti di vita prende la mano del suo vicino e dice io non sono il nemico. Nell'epoca della guerra tecnologica, fatta di armi a distanza e droni, in cui si perde l'aspetto umano e diventa quasi tutto un videogioco questo film ci riporta alla vera natura della guerra.
Un film sulla guerra ma contro la guerra e la sua follìa. Un film duro che non si dimentica.
(visto nella rassegna organizzata dall'Institut Francais e dal Goethe Institut di Palermo)
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