Regia di Greg McLean vedi scheda film
Tra gli Echi mortali di case infestate dagli spiriti ed i Dark Skies di un'adduzione aliena formato famiglia, il plot di questo quarto lungo dell'australiano McLean ripete lo schema di un assedio domestico alla Poltergheist in cui l'unità minima del modello ideale del sogno americano viene messo a dura prova da forze che vorrebbero disgregarlo.
Al ritorno da una escursione nel Grand Canyon, una famiglia californiana viene assediata dagli spiriti malevoli evocati dagli amuleti votivi che il più piccolo di casa ha portato inconsapevolmente con sè. Tra una crisi coniugale incipiente, un figlio affetto da autismo ed una carriera professionale alla prova del nove, il capofamiglia dovrà fare gli straordinari per proteggere il focolare domestico dall'assedio delle misteriose entità inferiche.
The Darkness (2016): locandina
Tra gli Echi mortali di case infestate dagli spiriti ed i Dark Skies di un'adduzione aliena formato famiglia, il plot di questo quarto lungo dell'australiano McLean finisce per ripetere lo schema di un assedio domestico alla Tob Hooper (Poltergheist) in cui l'unità minima del modello ideale del sogno americano viene messo a dura prova da forze misteriose e potenti che vorrebbero disgregarlo. Ovviamente non stiamo parlando delle tentazioni fedifraghe di un marito alle prese con una avvenente collaboratrice nè della problematica gestione di un figliolo introverso con il pallino per il collezionismo di cianfrusaglie, ma di pericolosi spiriti Anasazi in grado di metterti a soqquadro la cucina ed aprirti un portale nel soggiorno in collegamento diretto con l'aldilà. Solo un pretesto purtroppo per una storia più che telefonata dove i pochi soprassalti della paura sono annegati nel mare di noia di un minutaggio neanche troppo lungo (solo 92') ed in cui la banalità delle soluzioni visive viene amplificata dall'insipienza di un montaggio che fa la spola tra le scene d'ufficio e quelle di casa, tra una corsa al pronto soccorso ed una chiamata ai vigili del fuoco, tra i sassi sotto al letto ed i murales sulla parete attrezzata. Roba da augurarsi lo sterminio purtroppo improbabile di una famiglia destinata a salvarsi dalle maledizioni indiane attraverso il solito rituale di interazione multimediale con una dimensione parallela quando c'è chi intorno a loro rischia grosso (la suocera) o finisce per rimetterci le penne (il vicino). Insomma una sit-com a sfondo horror che si dimentica ben presto degli spazi aperti con cui era iniziata (dall'autore di Wolf Creek c'era da aspettarsi di più) per tuffarsi anima e corpo nella rivalsa eroica di un pater familias che si fa perdonare inadempienze e scappatelle con i generosi slanci di un sacrificio personale di cui non ci sarà ovviamente bisogno. Non bastasse la piattezza di dialoghi e situazioni, ad aggravare le cose un casting particolarmente stereotipato tra l'avvenenza di una ancora piacente quarantenne come Radha Mitchell e l'impietoso cerone che non riesce a camuffare l'imminente ingresso nelle senescenza per un decotto tombeur de femmes come Kevin Bacon; tra le fregole della solita adolescente di Lucy Fry e la chiusura emotiva del giovane David Mazouz, caso clinico di particolare antipatia per cui si è indecisi tra il lettino dello psichiatra ed i paramenti di un buon esorcista. Si rifà ampiamente del suo al box office, ma viene giustamente stroncato dalla critica; e vorrei vedere.
Manitù, manitù sotto al letto guardaci tu...
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Anch'io ammetto il mio disinteresse per l'horror contemporaneo... ne ho visti pochissimi fra cui uno dei pochi che mi colpi' il primo Jeepers Creepers.. ma credo che fai opera meritoria a segnalare con i tuoi scritti film poco noti come questo, che vedo però che non ti è piaciuto... Ciao Maurizio
"Manitù, manitù sotto al letto guardaci tu..."
E io per poco non cado dalla sedia...eh no, così non si fa LOL
Sul film mi sembra ci sia poco da dire, non era in lista e a questo punto non ci entra, di McLean ho visto solo il primo Wolf Creek, che ho gradito abbastanza pur non lanciandomi in esagerati elogi (come altri hanno fatto), poi l'ho perso di vista.
Ora questo Darkness sembra davvero qualcosa di brutto per cui in caso mi butto su Rogue o sul sequel di Wolf Creek.
Augh...ho detto!
Maurizio,non l'ho ancora visto e puo' darsi che sia una pellicola non indispensabile....di te mi fido sempre....pero' sai bene che e' meglio controllare di persona (vale per tutti,ovviamente).....grazie del tuo sincero commento.
Eh già ragazzi, questo potevo pure perdermelo e non ostante la durata limitata l'impressione del tempo buttato stenta ad abbandonarmi. Non è escluso che qualcuno si rilassi guardandolo (chi predilige il genere ovviamente), ma gli sbadigli e l'abbiocco sono minacce ben più temibili degli spiriti Anasazi. Buon sonno...ehm buona visione!
Inguardabile veramente. Ormai ho perso totalmente fiducia nella Blumhouse: casa specializzata in filmetti horror copia/incolla... peccato che, l'altrove bravo, Greg McLean lo abbia scritto e diretto.
Ciao
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