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About Scout

Regia di Laurie Weltz vedi scheda film

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La recensione su About Scout

di pazuzu
4 stelle

 

A quindici anni, Scout è il primo punto di riferimento della sorella minore Telullah, perché la madre è stata uccisa dalla droga, ed il padre, giostraio in un circo, si è liberato di loro ritenendosi inadatto a crescerle, lasciandole alla bisnonna Gram che, bloccata su un letto dagli acciacchi della vecchiaia, nonostante la buona volontà non è più in grado di aiutarle come vorrebbe. Sam, di poco più grande, è nato da una famiglia ricca nell'ovest dello stato di New York, e dopo aver tentato, fallendo, il suicidio che al padre era riuscito qualche tempo addietro, è stato spedito dalla madre, egoista e anaffettiva, in un ospedale psichiatrico adiacente all'abitazione di Scout, in una piccola cittadina del Texas. Ribelle e anticonformista, Scout prende subito in simpatia il nuovo 'vicino' per la testardaggine con cui contravviene ad ogni ammonimento degli infermieri, incurante delle loro reazioni.

Quando i servizi sociali dichiarano la bisnonna inadatta a badare alle due nipoti, il padre torna con una nuova compagna portandosi via la sola Telullah, con la speranza, così, di ottenere qualche aiuto economico dallo stato. Scout non ci sta, e va a cercare Sam convincendolo a fuggire insieme: lui per tornare libero, e lei per riprendersi la sorellina. Rubata in men che non si dica una macchina in un autonoleggio, e resa irriconoscibile come per magia grazie a un po' di carta abrasiva ed un cacciavite, i due partono verso Clayton, dove il circo del padre di lei sta per fare tappa, tallonati da un ex poliziotto pagato dalla madre di Sam che intende portarlo indietro prima possibile.

 

 

Presentato in concorso ad Alice nella Città, sezione autonoma della Festa del cinema di Roma dedicata a tematiche infantili, Scout è l'ennesimo racconto di formazione incentrato su figure di ragazzi più o meno problematici, e non solo non aggiunge nulla a quanto già detto prima da altri, ma lo fa in maniera maldestra e superficiale, per via dei difetti della sceneggiatura scritta a quattro mani dalla regista Laurie Weltz con la figlia India Ennenga, che interpreta il ruolo della protagonista: poco plausibile e infarcita di omissioni, disegna Sam come un bozzetto bidimensionale e Rey, l'ex poliziotto che li insegue, come uno sprovveduto capace di leggerezze improbabili, e tende alla semplificazione delle situazioni fornendo una costante idea di indeterminatezza ed improvvisazione, uccidendo sul nascere qualsiasi ipotesi di coinvolgimento emotivo, nel contesto di un quadro generale raffazzonato nel quale la buona prova generale del cast e la presenza di qualche passaggio ben girato passano rapidamente in secondo piano. Da evitare serenamente.

 

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