Regia di Chris McKay vedi scheda film
Dopo il clamoroso successo, almeno internazionale (470 milioni di dollari worldwide, mentre in Italia ha raccolto la miseria di circa 3 milioni di euro), del dirompente The Lego movie, il ritorno animato dei famosi mattoncini danesi era scontato, ma si tratterà di proliferazione poiché, oltre al qui presente Lego Batman – Il film, nella seconda parte del 2017 uscirà anche Ninjago (data americana, 22 settembre).
La deviazione su Batman, con il suo background fumettistico, era altamente probabile, l’universo Dc Comics è attiguo alla produzione Warner, e pure caldeggiato considerando che proprio questo personaggio é stato tra quelli ad aver convinto di più nel primo film, anche per la voce profonda di Will Arnett così come per quella di Claudio Santamaria destinata al nostro giardinetto.
Le attese quindi erano considerevoli, ma in un tourbillon da far girare la testa, alcune note stonano, sarà anche che menti creative quali sono Phil Lord e Chris Miller, qui presenti solo come produttori, non sono facilmente replicabili.
A Gotham City, Batman ha ancora una volta la meglio su Joker e la sua malefica compagnia, mentre il commissario Jim Gordon lascia la sua posizione di comando alla figlia Barbara che ha intenzione di cambiare gli equilibri nella lotta contro il crimine.
Intanto, dopo essersi fatto volutamente spedire nella Zona Fantasma, Joker si riorganizza e in breve tempo ritorna a Gotham con una squadra di temibili cattivi, tra cui il tolkeniano Sauron e King Kong, costringendo Batman a fare squadra dopo tanto tempo, operando insieme a Robin, Alfred e la stessa Barbara.
In stagioni che vedono come dominante la regola del battere il ferro finché è caldo, Batman è uno dei supereroi più popolari, a partire dal fondamentale restyling attuato da Christopher Nolan con Il cavaliere oscuro.
Non occorrerebbe nemmeno accennarlo, ma qui siamo agli antipodi: un po’ come i famosi mattoncini insegnano, con loro tutto è possibile, mondi diversi possono mescolarsi e le regole diventano raggirabili, rimodulando interi scenari secondo la propria fantasia.
Quest’ultima abbonda, ma la sua riproposizione tende a giocare su argomentazioni facili, fin dagli sbruffoni titoli di testa e un ripetuto uso di canzoncine che lasciano almeno perplessi.
È comunque solo l’inizio visto che, nel segno della moltiplicazione, dei pani e dei pesci, avviene un’indigestione di personaggi, a volte quasi difficili proprio da focalizzare come meriterebbero. Oltre al microcosmo Batman, che non manca di dedicare un simpatico richiamo a ogni esperienza cinematografica e televisiva precedente (con una rapida carrellata s’intende), si aggiunge parecchio materiale targato DC Comics, con tanto di Justice League’s party a casa Superman, e, come se non ce ne fosse già abbastanza, si aggiunge la galleria Warner, e non solo, portando a un’invasione di creature, come King Kong, e mostri, il tolkeniano Sauron.
Nella rapida esecuzione di un cartoon, finisce però tutto fagocitato in un vortice perenne assecondato da una regia insolita per la materia, maggiormente incline all’action movie, ma soprattutto scarsamente abile nella valorizzazione del fondamentale versante comico che in The lego movie era irresistibile, sviluppandosi di pari passo con la fantasia.
Qui, quest’ultima conferma la regola che è tutto inutile senza controllo, tanto che anche un personaggio ridisegnato a dovere come quello di Batman – vanesio, arrogante, solitario e pure metallaro, oltre che segreto estimatore di film romantici (tra gli altri, si citano Serendipity, Partnerperfetto.com e Jerry Maguire, quest’ultimo con tanto di primi piani di Tom Cruise) – finisce con l’essere oppresso da un testo banale, soprattutto nei dialoghi.
In questo modo, l’eterna sfida tra il bene e il male si limita a variare solo sul tema Joker, un riuscito cattivo che vorrebbe solo essere odiato, le BATtute rimangono spesso circoscritte solo all’aggiunta del suffisso bat e sormonta l’impressione che l’adattamento italiano non giovi per niente alla causa (anche sulle voci, a parte Claudio Santamaria, ci sarebbe da ridire, in attesa del bluray e della versione originale).
Alla fine, l’occhio ha la sua parte, sempre se in grado di prestare la necessaria attenzione ai molteplici dettagli offerti sullo schermo, ma sul resto rischia di calare il gelo: paragonato a The Lego movie, la delusione ammanta anche ciò che di buono si potrebbe (intra)vedere.
Ad ogni modo, anche volendo essere generosi, discutibile.
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