Regia di David F. Sandberg vedi scheda film
Una creatura rancorosa e letale che vive e si nutre di oscurità,semina terrore all'interno di una famiglia e condiziona la vita di una donna considerata labile mentalmente.La figlia maggiore ed il fratellastro bambino decidono di venire a capo del mistero. Horror semplice e basico che avvince e sa creare un sano efficace spavento per nulla scontato
A volte per spaventare, per fare paura, per far sobbalzare dalla poltrona - fenomeno basilare, ma per nulla scontato nell'ambito di un genere sin troppo sfruttato come l'horror, basta semplicemente l'oscurità: la paura infantile di stare al buio, di non vedere chi trama contro di noi, chi ci potrebbe arrecare danno e fare male a nostra insaputa, agendo segretamente avvolto nelle tenebre.
Molti film horror si sono basati su quella che è una vera e propria fobia infantile destinata talvolta a seguirci nella crescita e nella maturazione.
Abbiamo visto anni addietro anche una serie ispirata a tale paura ancestrale: Boogeyman, arrivata ad essere una trilogia, mi pare, se non ho perso qualche seguito, non proprio memorabile al pari dello stesso capostipite, e proprio di recente anche il sopravvalutato Babadook si ispirava a questo tipo di timori reconditi ed impossibili da cancellare.
Da un corto nato quasi per caso su You Tube e apprezzatissimo dal pubblico, il regista esordiente David F. Sandberg ottiene incoraggiamento e finanze dal regista James Wan per girarne un lungometraggio e, ingaggiati alcuni attori di fama - Maria Bello su tutti (pure molto brava), ma pure Teresa Palmer è un volto grazioso e noto - ecco che ne viene un horror semplice, basilare, essenziale, ma in grado di suscitare quel sano spavento-intrattenimento che è generalmente ciò che uno spettatore tipo richiede da un horror: saper creare sani attimi di tensione.
Una madre vive l'incubo di una paura del buio che la porta a sproloquiare, apparentemente da sola: a causa di ciò una figlia ormai grande è scappata di casa, poco dopo suo padre, mentre la donna tempo dopo si è rifatta una nuova famiglia con un altro uomo da cui ha avuto un secondo figlio.
Ma i turbamenti della donna riprendono e sconvolgono a tal punto il figlio minore, da riavvicinare i due fratellastri e cercare di trovare la soluzione che la psichiatria non è mai riuscita a scovare in molti anni.
La soluzione di tutto è legata ad una amicizia dei tempi dell'infanzia della donna con una compagna di scuola piena di problemi, curata malamente in una clinica psichiatrica e sottoposta ad un intervento sperimentale finito in tragedia.
Il film è basico, semplice e lineare, ma regala validi momenti si suspence e di sana paura come non capitano in almeno 3/4 deggli altri film della stessa categoria che giungono, in estate a ritmi sostenuti, presso i nostri grandi schemi.
In sala il pubblico indisciplinato rumoreggia, ride ma si spaventa, commenta a voce alta come se nulla fosse. Maleducazione a parte, è pure segno che la pellicola avvince e si fa seguire con forte partecipazione: la creatura che risulta visibile solo al buio e scompare a luci accese è un trucchetto elementare ma assolutamente efficace e quasi geniale: sembra puerile ma tanto nessuno ci aveva sino ad ora pensato o aveva saputo rendere così efficace e suggestivo lo spavento dell'uomo...anzi della donna nera.
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