Regia di David Frankel vedi scheda film
Qualche frase fatta qua e la, lacrime a volontà, che non guastano mai e soprattutto le tre personificazioni di quei concetti astratti alla quale noi tutti vorremmo dare un volto e un corpo ed ecco che il cocktail di ammiccamenti è pronto. Non c'è introspezione dei personaggi i quali risultano spesso macchiettistici e la storia è a tratti ridicola.
wow che cast meraviglioso penserà il pubblico , ed è esattamente per questa ragione che forse le persone andranno a vederlo, perchè a parte questo il film è addirittura irritante per molti aspetti.
Incominciamo col dire che will smith ha un pò stancato con questi ruoli drammatici a cui non da per nulla spessore se non l'avere gli occhi lucidi e la bocca che va a formare una u al contrario. Detto ciò , il film non è ''drammatico'' nel senso più aulico ,piuttosto si tratta di un piagnisteo continuo dall'inizio alla fine nella quale il nostro protagonista non farà altro che abbandonare tutto e tutti come un bambino impunito che ce l'ha con le rappresentazioni del ''tempo,amore e morte'' per la perdita della figlia.
Non additatemi di apatia nei confronti di un simile fatto, perchè mi sarei volentieri lasciato trasportare dal dolore e introspezione del protagonista ma non c'è, non la troviamo all'interno del film, filosofeggiano saltuariamente a caso in maniera blanda e snervante con parole smielate e clichè visti e rivisti senza realmente apporofondire l'aspetto della perdita. Hanno preferito ,furbamente, puntare su ciò che reputavano avrebbe fatto presa su un pubblico medio con qualche frase fatta qua e la, lacrime a volontà, che non guastano mai e soprattutto le tre personificazioni di quei concetti astratti alla quale noi tutti vorremmo dare un volto e un corpo ed ecco che il cocktail di ammiccamenti è pronto. Cosa più che importante è il titolo del film '' collateral beauty'' (bellezza collaterale) che dovrebbe essere il concetto se non predominante almeno srotolato all'interno della pellicola, ebbene non avrete risposta se non con una frase no-sense e astrusa impacchettata e buttata da qualche parte nel film per far contente le persone nel sentir pronunciare il titolo del film e pensare che possa racchiudere chissà quale saggio consiglio o aforisma illuminante. Ammetto di aver addirittura riso in molti punti e se ciò accade in un film che vuol essere ''drammatico'', capite bene aggiunto al fatto che ci sono scene inutili e buchi di trama, a mio parere è da bocciare e da sconsigliare a chiunque.
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