Regia di David Frankel vedi scheda film
Le buone intenzioni di partenza finiscono per naufragarsi in uno sviluppo raffazzonato e inconsistente, sfociando in una dimensione ruffiana e retorica, strizzante l'occhio al CANTO DI NATALE di Dickens... Troppo banale per essere convincente.
Amore, Tempo, Morte: Tre astrazioni su cui Howard (protagonista interpretato da Will Smith) ha basato la sua vita professionale e con le quali si ritrova improvvisamente in totale conflitto dopo la tragica perdita della figlia di appena sei anni, tanto da scrivere ad ognuna una simbolica lettera, fondamentalmente di rabbia! Gesto puramente platonico da cui però i suoi soci&amici prendono spunto per mettere in piedi un fantasioso "teatro dell'illusione" allo scopo di risvegliare Howard dallo stato apatico in cui è caduto...
Concepito come dramma sull'elaborazione del lutto, COLLATERAL BEAUTY può contare su una storia coinvolgente e toccante ma finisce col perdersi in un'evoluzione banale e inconsistente, troppo raffazzonata per risultare convincente, tanto da risultare fondamentalmente ruffiana, allo scopo di provocare una commozione fine a se stessa, priva di un giustificante significato.
L'inscenamento figurativo delle tre astrazioni all'inizio appare anche geniale come trovata di sinossi ma è il suo sviluppo a risultare indigesto, sfociando in una dimensione favolistica troppo improvvisamente e banalmente, inficiando di fatto la discreta base di partenza, dando al tutto il valore di una malriuscita rivisitazione del CANTO DI NATALE di Dickens.
Certo, la storia di per sè si può anche apprezzare (finale compreso) e il collegamento morale/filosofico tra le tre astrazioni e i tre personaggi di contorno (interpretati da Edward Norton, Kate Winslet e Michael Pena) si accoppia anche bene ma è il complesso a risultare insostenibile, impedendo al tutto di riuscire ad essere (veramente) profondo quanto (si) voleva.
Resta quindi una storia scorrevole senza un convincente significato, che se si trattasse di un puro blockbuster sarebbe anche sufficiente ma data la dimensione più autoriale del film, in questo caso, non può esserlo; resta una toccante performance di Will Smith, coadiuvato da un cast all-star meno convincente (bene Helen Mirren, molto meno Norton e la Winslet)... Resta un'opera malriuscita, non totalmente da cestinare ma sicuramente deludente.
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