Regia di Andrea De Sica vedi scheda film
Interdipendenza strategica. Un po' la nostra situazione...
La vita nel collegio per rampolli dell’alta società può essere morifera, fra atti di nonnismo, precetti morali e tutor invadenti. Giulio, un ragazzo di 17 anni, si ritrova meno solo grazie all'amicizia di Edoardo, un ragazzo fortificato dall'esperienza del disinteresse genitoriale nei suoi confronti, e che riesce a tenere testa ai compagni più grandi. Quando arriva la interminabile notte, i due si impegnano a piccoli atti di trasgressione che alla fine diventano temporanee fughe da quella scuola-prigione situata a così poca distanza da un postribolo travestito da night club. Quello che i ragazzi non immaginano è che ogni loro gesto è attentamente spiato e registrato e che la trasgressione fa parte dell'offerta formativa....
Presentato - unico film italiano - in anteprima nazionale al 34° TFF, è un'opera prima che ispira un miscuglio di suggestioni, cinefile e non, sul travaglio della emancipazione adolescenziale. Di certo De Sica propone una immagine diversa degli adolescenti, rispetto ai canoni mainstream, in cui i ragazzi sono duri, egoisti e cattivi; ma ancora peggio fa con il mondo degli adulti, di cui i ragazzi rappresentano la continuità, mentre il collegio stesso appare la scuola adatta che serve per far emergere le virtù, anche negative, che servono nella nostra società dell'homo homini lupus.
Ma il prodotto finale, senza una chiara poetica di fondo (vedasi la fuga finale nel "paranormale"), risulta incerto, a tratti balbettante.
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