Regia di Karl Mueller vedi scheda film
Un impiegato dalla vita routinaria riceve un giorno una visita insaspettata da un vecchio amico, il quale gli propone di partecipare durante il weekend a un seminario denominato “Rebirth”. In nome dei vecchi tempi, l’impiegato decide di partecipare, ma verrà travolto poco alla volta da una serie di eventi inaspettati che mineranno la sua sicurezza personale e quella della sua famiglia.
Durante periodi in cui non è difficile sentire di persone che si affidano a sette o ad organizzazioni analoghe per risolvere i loro problemi o trovare un equilibrio, Rebirth sembra avere un significato preciso: mostrare i rischi insiti che si nascondo in questo genere di soluzioni solo in apparenza facili. Ovviamente, nel film tutto viene portato all’eccesso in maniera molto rapida, ma questo serve a dare un buon ritmo alla vicenda, che fino alla fine non risulta mai prevedibile e potrebbe andare in qualunque direzione. Anche il significato pare interessante: l’impiegato non è affatto scontento della sua vita noiosa tutta lavoro e famiglia, ma in qualche modo è costretto a pensare che quella vita non vada bene, che esista qualcosa di assolutamente meglio dietro l’angolo. Unendo, dunque, concetto e azione, Rebirth è un film non banale, godibile e persino divertente.
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