Regia di Rod Blackhurst vedi scheda film
Scordatevi gli zombie a girellare affamati in città devastate con tanto di eserciti schierati. Qui il terrore si trova in campagna e la solitudine diventa ancora più angosciante.
Meglio soli o male accompagnati? La domanda sorge spontanea, ma difficilmente riuscirete ad avere risposta univoca da questo film sulla fine della civiltà, dove l'angoscia sublima dalla fotografia, dalle immagini di una foresta desolata, dai primi piani di una sozza protagonista. La regia è brava a creare un clima da fine del mondo senza dover mettere in campo chissà quali mezzi. Da questo punto di vista la locandina inganna, ed è un peccato perché si è portati a pensare alle solite trite immagini apocalittiche di massa ormai davvero troppo inflazionate, quindi noiose. Invece si punta all'intimità, al sentimento, alla cattiveria, con un finale perfetto per far si che lo spettatore mantenga le sensazioni raccolte durante la vicenda. Forse in alcuni punti il ritmo è troppo compassato e non sempre si alimenta la tensione nel modo corretto, però l'idea è buona, così come la realizzazione ed il film scorre. Inquietante.
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