Regia di Anthony Scott Burns, Kevin Kolsch, Dennis Widmyer, Nicholas McCarthy, Gary Shore, Sarah Adina Smith, Kevin Smith, Scott Stewart, Adam Egypt Mortimer vedi scheda film
Dopo i recenti, buoni, "Southbound" e "Tales Of Halloween", l'horror americano continua con la rinnovata tradizione del film a episodi. E' una riscoperta gradita, almeno per il sottoscritto, e che, generalmente, regala sempre qualche perla. Si sa, sul corto si può sperimentare di più, anche uscire da certi schemi del lungometraggio. Questa volta tocca alle feste (più o meno) comandate, che diventano protagoniste, in ordine cronologico, ovvero da San Valentino a Capodanno, di otto episodi diretti da altrettanti registi specializzati nel genere, dove il più famoso è sicuramente Kevin Smith, che ha decisamente cambiato musica rispetto allo sfolgorante esordio di "Clerks". La fortuna di produzioni di questo tipo, è quella che si sa già cosa aspettarsi, si sa già che non si guarderà un capolavoro, si sa già che, per gli appassionati, si passerà un'ora e mezza fra alti e bassi, senza alcun tipo di impegno mentale. "Holidays" fa tutto questo e lo fa egregiamente. Devo dire che a parte, forse, uno o due episodi, l'ho trovato nel complesso molto solido e cattivo, per nulla virato in "comedy", per nulla troppo faceto. Anzi, ci sono almeno due episodi, quello con il Cristo-coniglio-pasquale, al limite di una deliziosa blasfemìa, e quello della Festa Della Mamma, un trip acido, di splendido coraggio, visto il tipico bigottismo americano. Ecco, mi piace, al di là dei risultati artistici dei singoli episodi, vedere che un film dell'orrore provi ad essere davvero malsano e fuori dall'eccessivo appiattimento commerciale che lo ha ormai relegato a "divertissement" per le sale estive. Evidentemente, "Holidays", non è una pietra miliare, ma io me lo sono goduto, senza tanti problemi. Promosso, in attesa della prossima festa, in cui sarà meglio chiudersi in casa. O forse no.
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