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King Cobra

Regia di Justin Kelly vedi scheda film

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La recensione su King Cobra

di alan smithee
6 stelle

locandina

King Cobra (2016): locandina

34 TFF - AFTER HOURS

18 anni ed una vicenda privata che è proprio come una trama di un sexy thriller.

La vita del porno attore giovanissimo Paul Sean Lockhart, in arte Brent Corrigan ("il mio nome l'ho trovato per caso sull'elenco del telefono" risponde il ragazzo a chi gli chiede come se l'è inventato) è come un film, e non c'è da stupirsi se sulla sua vicenda sia stato tratto questo King Cobra.

Cobra Video è la casa di produzione porno gay che, ad inizio anni 2000, un timido e rassicurante quarantenne con l'aria da impiegato a modo di nome Bryan Phillips (allias Bryan Kocis) , si inventa, riuscendo a scovare giovani ragazzi poco più che "teen", promettendo loro un futuro da star, ed arrivando in poco tempo ad arricchirsi.

Garrett Clayton

King Cobra (2016): Garrett Clayton

Contattato ed incontrato Paul, anzi Brett, l'uomo intuisce che il ragazzo ha le caratteristiche fisiche giuste per divenire una vera e propria star, e, approfittando della giovane età e della ingenuità del ragazzo, nel fargli firmare il cpntratto di assunzione, gli propone tra le righe un contratto di sfruttamento esclusivo che lo vincola alla sua casa produttrice per lungo tempo, sfruttandolo e ripagandolo con pagnette che sono una piccola percentuale rispetto agli introiti del manager. 

Un uomo insospettabile, che vive in un quartiere borghese di famiglie perbene, ed è oggetto di simpatia da parte di chi lo scambia per un commesso viaggiatore in gamba ed in grado di arricchirsi con commerci ordinari.

James Franco

King Cobra (2016): James Franco

Garrett Clayton

King Cobra (2016): Garrett Clayton

Christian Slater

King Cobra (2016): Christian Slater

Nel contempo un'altra casa di produzione, la Viper, con a capo il maturo ex porno star Harlow ed il suo giovane amante Joe, cercano a tutti i costi di persuadere Brent a traferirsi da loro per cercare di rinverdire i fasti ormai decaduti dellaloro società, e promettendo alla giovane star un cachet finalmente dignitoso o almeno alla portata della sua smisurata e crescente fama.

Fino ad escogitare un vero e proprio appuntamento con delitto, un truce accoltellamento a sangue freddo, del quale ovviamente verrà innanzi tutto incolpato il Corrigan, che peraltro verrà pure scoperto dalla madre, tra l'imbarazzo e le altre problematiche inerenti.

Tutto inventato? al contrario, tutto vero e documentato dalle cronache nere (a sfondo decisamente hard) dei primi anni del nuovo secolo.

Il regista Justin Kelly coglie questa narrativamente esplosiva e controversa mistione di vicende da legal sexy thriller per mostrarci il mondo del porno fai da te, quello che si vende poi nei blog tematici senza più arrivare in sala come succedeva fino ai '90, o direttamente in dvd come capitava sino agli esordi del nuovo millennio.

Un film scientemente ed efficacemente patinato, malizioso quanto basta per darci un'idea del mondo infingardo e tutto promesse spesso destinate in fumo, riservate ai divi nascenti che il pubblico osanna e spoglia dai propri pc a suon di abbonamenti a chat e blog riservati ad un pubblico adulto, ma di fatto appannaggio di chiunque riesca ad accedervi.

Pur senza mostrare nudi integrali, attenta a rendersi visibile ad un pubblico più aperto possibile, la pellicola si dilunga su approcci sessuali, pruriginosi e fetish che hanno reso il marchio Cobra uno dei più gettonati dal pubblico interessato al genere, ovvero ai giovani efebici, imberbi e fintamente ingenui, destinati a finire "in pasto" a coetanei o individui più adulti, dai modi di agire più determinati e maschili.  

locandina

King Cobra (2016): locandina

Naturalmente l'epicentro di tutta la vicenda a sfondo delittuoso è la brama di soldi e di successo, quella che spinge un timido imprenditore ad arricchirsi con ingegno e scaltrezza e a ripagare la sua "gallina dalle uova d'oro" solo con bricione da pura sussistenza, rispetto alle sostanze introitate con la commercializzazione dei suoi video girati nella semi-clandestinità, o comunque con risorse totalmente personali e talvolta improvvisate.

Un cast notevole circonda questo curioso film: il redicivo e bravissimo Christian Slater, nei panni del manager Cobra Bryan Phillips, James Franco nei panni del "daddy" immamorato del suo boy e conscio di star percorrendo il suo viale del tramondo, almeno come star porno-gay; ma anche Alicia Silverstone, che da sempre abbiamo incontrato nella parte di figlia, ed ora inesorabilmente scopriamo in età da madre (ma pure Molly Ringwald, la "bella in rosa" anni '80, fa una certa impressione scorgerla madre cinquantenne).

E naturalmente i giovani Garrett Clayton e Spencer Lofranco, una sorta di coppia di "veline" omo e hard, uno biondo ed efebico come lo Zack Efron dei primi tempi, l'altro moro e latino come per una tattica forma di contrasto, con il Clayton tra l'altro molto somigliante al vero Brent Corrigan.

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