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La tenerezza

Regia di Gianni Amelio vedi scheda film

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alan smithee

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La tenerezza

di alan smithee
9 stelle

L'amore è un sentimento difficile che crea angosce insanabili, sensi di colpa dolorosi,se non provato come la circostanza richiederebbe. La tenerezza invece nasce spontanea e crea condizioni per alleviare insicurezze, solitudine e disagio. Amelio riflette con lucida profondità tramite una storia dolorosa in grado tuttavia di non negarci la speranza

locandina

La tenerezza (2017): locandina

"La felicità non è un traguardo da raggiungere, ma una condizione da ritrovare voltandosi indietro: non la trovi guardando in avanti, ma volgendo le spalle".

Questo, in sintesi non esattamente  testuali, il condensato focale della nuova intensa fatica cinematografica che vede il ritorno in regia e come sceneggiatore da parte di Gianni Amelio, uno dei pochi cineasti nostrani in cui sento di riporre una fiducia incondizionata, senza peraltro essere mai fino ad ora stato smentito.

Come in una foto che riesce a mostrare tre punti focali posizionati a distanze differenti, ma tutti centrali ad un medesimo contesto, Amelio riesce a raccontarci tre storie che riguardano due nuclei familiari accomunati dal caso e da due appartamenti confinanti all'interno di un antico caseggiato di lusso nel centro cittadino di una Napoli moderna, dinamica e veloce, lontana dai soliti abusati luoghi comuni.

Giovanna Mezzogiorno, Renato Carpentieri

La tenerezza (2017): Giovanna Mezzogiorno, Renato Carpentieri

Micaela Ramazzotti, Elio Germano

La tenerezza (2017): Micaela Ramazzotti, Elio Germano

Un celebre avvocato in pensione, caduto in disgrazia da tempo e per questo ritiratosi, diventa amico della giovane famiglia che si installa dell'alloggio un tempo suo, situato al piano superiore ma collegato al proprio appartamento da un cortile interno. 

L'uomo, vedovo, ha due figli adulti che non solo non riesce più ad amare ma con cui ha persino difficoltà a rapportarsi a livello colloquiale.

La giovane famiglia ostenta una armonia che si rivela di facciata a causa di uno stress interiore che è sempre stato l'ostacolo primario del marito, incapace di rapportarsi col mondo intero a causa di un lacerante ma ben nascosto conflitto interiore di fatto insanabile.

Renato Carpentieri

La tenerezza (2017): Renato Carpentieri

Giovanna Mezzogiorno

La tenerezza (2017): Giovanna Mezzogiorno

Una tragedia imprevedibile spezza una calma apparente e un'armonia che vedeva l'avvocato al centro di un equilibrio provvisorio ma efficace a far trasparire un sentimento positivo in grado di dare a tutti una certa fiducia ad andare avanti.

L'amore è un sentimento complesso che spesso ci fa trovare impreparati ed inadeguati, spingendo personalità più conflittuali e vulnerabili ad atti inconsueti dagli effetti devastanti.

La tenerezza al contrario, è un sentimento più spontaneo che nasce senza sforzo, con naturalezza, e porta armonia, aiutando a creare vincoli duraturi di complicità che danno sicurezza, voglia di socializzare e predisporsi ad una pace interiore altrimenti difficile da instaurare a baluardo di una propria sicurezza e stabilità emotiva.

Greta Scacchi

La tenerezza (2017): Greta Scacchi

Amelio traspone - con la grande sensibilità che da sempre gli riconosciamo - da un romanzo di Lorenzo Marone dal titolo "La tentazione di essere felice", un film complesso ed audace nel riuscire a scomporsi in tre vicende in qualche modo slegate una dall'altra, seppur accomunate dalla figura preponderante dell'intransigente e caratteriale anziano riottoso, ma a suo modo sensibile avvocato.

E il film riesce a spingersi sino all'interno delle personalità  dei quattro personaggi di riferimento, ognuno a disagio a causa di vecchie tensioni mai veramente risolte o sopite, che solo un sentimento di complicità, e dunque di tenerezza, appunto, riuscirebbe ad allontanare.

Elio Germano

La tenerezza (2017): Elio Germano

Entro una Napoli moderna o comunque borghese ben lontana dai cliché sin troppo sfruttati da son troppi serials tv, fotografata e ripresa con una dinamicità che non ricordavano dai tempi di Martone e del suo capolavoro "L'amore Molesto", Amelio ci cattura con una storia drammatica e dura che sa condurci entro un percorso doloroso, alla fine del quale tuttavia la ricetta per poter trovare una soluzione di vita ci viene fornita e fatta comprendere nella sua elementare, ma per nulla scontata, ricetta di vita di cui all'inizio qui sopra.

E se la triade di ottimi giovani e celebri attori italiani formata da Mezzogiorno/Germano/Ramazzotti, che campeggiano sin troppo in evidenza in locandina, è quanto di più ottimale e necessario per la resa di molti punti cardine della sfaccettata vicenda, è Renato Carpentieri - peccato sia così poco utilizzato dal nostro cinema - il vero miracolo del film, e l'interprete di cui andare davvero orgogliosi.

Renato Carpentieri

La tenerezza (2017): Renato Carpentieri

Il suo esemplare dar vita ad un uomo disamorato della famiglia e degli equilibri instabili al suo interno - per lui un vero e proprio inferno di ossessioni e sensi di colpa - raggiunge nel film una portata ottimale in grado da renderlo il fulcro credibile e vitale affinché il film non diventi succube di una eccessiva macchinosita' nel tessere l'intreccio delle varie vicende.

In un cameo intenso e fondamentale riscopriamo, ed ogni volta che accade è una sorpresa che ci lascia di stucco, l'ex bionda icona sexy italo-australiana del cinema d'autore anni '80, Greta Scacchi, qui nel ruolo sofferto e drammatico, ma pure controverso, della madre del capofamiglia omicida/suicida Fabio.

 

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. Roger Tornhill
    di Roger Tornhill

    Un gran bel film reso ancora più grande dalla magistrale interpretazione di un intenso Renato Carpentieri. L'ho trovato eccezionale, naturale come non mai, sia quando recita parlando che quando lo fa solo con lo sguardo. Davvero un peccato che come dici sia così poco stato utilizzato dal nostro cinema. Bravo Amelio quindi, per averci dato un grande film con un mastodontico protagonista di cui son certo risentiremo parlare almeno ai prossimi David di Donatello, se non anche altrove... È questo il cinema italiano che vorremmo vedere di più, altro che commediole insulse tutte uguali!

  3. alan smithee
    di alan smithee

    Proprio così Roberto!! Questo è il cinema che ci rende apprezzati e pure esportabili fuori dai nostri confini, ormai inevitabilmente stretti e dentro i quali troppo spesso ci auto-recludiamo con le solite storielle dal fiato cortissimo. Grazie!

  4. salvelli7755
    di salvelli7755

    Concordo su Renato Carpentieri: veramente immenso.
    Bello ed intenso il film, con anche gli attori più giovani (Germano, Mezzogiorno, Ramazzotti) all'altezza, una sceneggiatura millimetrica. Non ho ancora letto il libro da cui è stato tratto, ma la storia è terribile, con un fondo di ansia e tensione da parte del personaggio di Elio Germano che fa paura (vedi la scena dell'ambulante alla galleria, cui - poi - va, praticamente, a chiedere scusa.
    La condizione umana in questa società tutta apparenza rimane una estrema solitudine accentuata - e non diminuita - dai social network, che ti illudono di avere molti "amici" o "followers", però ti lasciano da solo davanti ad uno schermo illuminato. Ma spengono la tua socialità vera, fatta di persone in carne ed ossa e non di fredde immagini digitali.

    1. primavera63
      di primavera63

      Non ho ancora visto il film e conto di farlo presto. Il romanzo è molto bello.

  5. sorry
    di sorry

    Quando il regista è bravo, tutti gli attori sono bravi e tutto fila perfettamente.
    Non mi sorprende Carpentieri del quale già si era apprezzato il valore quanto il sempre più sorprendente Elio Germano nella interpretazione del "normale" che diventa folle e capace di gesti orrendi apparentemente incomprensibili

  6. ezio
    di ezio

    un immenso Carpentieri e un film intriso di maschere drammatiche che ci inducono a provare cos'e'....la tenerezza.Grazie.

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