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Le iene. Cani da rapina

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Le iene. Cani da rapina

di steno79
9 stelle

Tarantino è un regista che esordisce con un film come "Reservoir dogs", dove il suo universo poetico è già compiuto e maturo. Pochi suoi colleghi negli ultimi decenni sono riusciti a fare qualcosa del genere con il primo film... è un esordio che dimostra un'invidiabile padronanza dei meccanismi narrativi a partire da materiali "bassi", filtrati da un'ottica cinefila e citazionista che anticipa il suo cinema successivo. Il miracolo però è quello di una forza espressiva che non viene ridimensionata dai prestiti da altri film, che va di pari passo con dialoghi fittissimi che sarebbero estenuanti in mano a qualsiasi altro mestierante, che si unisce a una destrutturazione temporale che guarda a "Rapina a mano armata" e anticipa chiaramente "Pulp fiction", ma non perde in originalità. Per essere un film a basso budget di struttura teatrale, "Le iene" è davvero un concentrato di suggestioni noir irresistibile, eccessivo, sgradevole ma comunque geniale. Stilisticamente non è perfetto, ma chi se ne frega della perfezione stilistica se il film riesce a tenerti incollato per 95 minuti allo schermo con questa costante scarica di adrenalina. Cast complessivamente ottimo con un Harvey Keitel dolente quasi come in Scorsese, un Tim Roth esuberante nella sua frenesia verbale spinta all'esasperazione, un Chris Penn rabbioso e malinconico, uno Steve Buscemi isterico senza cadere nella macchietta, un Michael Madsen inquietante nella sua violenza distruttrice che gli si ritorce contro. Per me si piazza sul podio al terzo posto dopo "Pulp fiction" e "Bastardi senza gloria" come miglior film di Quentin. E nonostante le varie boutades e freddure di cui è intessuto, resta uno dei film più disperati e tragici degli ultimi decenni, come il miglior Kitano.

Voto 9/10

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