Regia di Bogdan Mirica vedi scheda film
La vastissima campagna al confine fra Romania e Ucraina, è la protagonista di questo essiccato western moderno, invero piuttosto riuscito. Un cittadino che, suo malgrado, si ritrova erede di una larga quantità di terra che dovrà giocoforza vendere, ma che non ha fatto i conti con i traffici loschi che da tempo si svolgono, con il patrocinio del nonno appena defunto, in lungo e in largo su quel territorio, aspro e "texano". Da qui s'innesca un film semplice, fatto di pochi volti e pochi attori, come si faceva in alcuni western americani, che ha più di un rimando con certo Cinema dei Coen, da "Fargo", per il poliziotto stranito e il particolare splatter del piede amputato, a un'evoluzione drammatica, vagamente "Non è Un Paese Per Vecchi". Passo lento ma micidiale, una buona tensione, facce scolpite dal sole e dal vento, violenza minima, spesso fuori quadro, ma col sangue che segna profondamente l'arido territorio della steppa. Buono, non eccezionale, ma un prodotto che raramente arriva dall'ex Europa dell'est. Ben vengano film come "Caini", diretti, geometrici e duri, senza finire mai fuori giri.
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