Regia di Bogdan Mirica vedi scheda film
Da Cannes uno dei film più appassionanti dell'intero festival, che ha la peculiarità di migliorare nel ricordo, incementandosi nella mente con le sue scene madri solenni, mai troppo esaltate, ma di una grande potenza e suggestione: insomma un western crepuscolare romeno! Mica poco?
FESTIVAL DI CANNES 2016 - UN CERTAIN REGARD
Dalla valida e mai deludente scuola romena, che quest'anno ha partecipato al Festival di Cannes in molte se non tutte le categorie, emerge l'opera prima per certi versi sorprendente, a cura di un Bogdan Mirica di cui spero sentiremo ancora parlare.
Quasi un western crepuscolare e fuori posto, che si sofferma sui particolari di una fosca vicenda di eredità contesa, e sul figlio del defunto che giunge in loco per appropriarsene.
Il giovane Roman arriva dalla città fino al confine ucraino per ereditare dal nonno un vastissimo appezzamento di terra, apparentemente desolata, con annessa una casa fatiscente, abitata da una cagna, ora randagia e rancorosa, un tempo appartenuta al defunto.
Il vicino di casa, un anziano un pò malconcio amico del nonno, avverte con una certa premura il giovane - desideroso di vendere al più presto almeno il terreno per tenersi la casa in occasione delle vacanze - che suo nonno era un gangster piuttosto noto nella zona, e che quel terreno è costante luogo d'azione per lo spaccio da parte del clan in cui operava il deceduto.
Pertanto, animato da una fiera testardaggine e dal non volersi tirare indietro in seguito a minacce sempre meno velate ed anzi progressivamente più concrete, il ragazzo accenderà la miccia che provocherà uno scontro tra fazioni, ex alleati o soci del vecchio, coinvolgendo pure le forze dell'ordine pubblico, fino a quel momento poco propense ad intervenire, probabilmente intimorite da ricatti o violenza senza scampo.
Si scatenerà l'inferno, senza troppi mezzi termini.
Quasi un western a tinte foschissime, che si prende i suoi tempi, tipici peraltro della valida scuola di cinema romena, guadagnandoci in atmosfere e in pathos.
Un regolamento dei conti tesissimo, una tensione che cresce a pelle, la vendetta che si scatena in un regolamento di conti che è un duello all'ultimo sangue coinvolgente, lirico, definitivo: emozionante.
Uno dei film più appassionanti dell'intero festival, che ha la peculiarità di migliorare nel ricordo, incementandosi nella mente con le sue scene madri solenni, mai troppo esaltate, ma di una grande potenza e suggestione.
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