Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film
Mia moglie è una strega non brilla sicuramente per la regia (Castellano & Pipolo sono risaputi mestieranti che colgono il momento favorevole di un comico per realizzare prodottini sostanzialmente di serie B: qui ovviamente il 'divo' è Pozzetto) e nemmeno il cast in fondo è così sorprendente (tutto ruota attorno a Pozzetto e la Giorgi, coppia che non sembra affiatarsi mai); le musche di Detto Mariano sono, volendo essere gentili, carucce (e preoccupantemente simili a quelle che l'anno seguente firmerà per Asso, sempre di C&P); la sceneggiatura (Toscano-Marotta più i due registi) è davvero blanda e scioccherella; gli 'effetti speciali' sono infine robetta (quando i due volano nel cielo a cavallo di una scopa). Insomma, cosa si salva di questo film? Chiaramente, nulla. Ma la situazione è perfino peggiore di quanto si possa presupporre, poichè si tratta di un palese plagio di Ho sposato una strega (Renè Clair, 1942): disastro su tutta la linea.
Una strega viene bruciata dall'Inquisizione: siamo nel XVII secolo. Trecento anni più tardi, grazie ad un patto con il demonio, la strega torna in Terra per vendicarsi del discendente del cardinale che la condannò al rogo. Ma finirà per innamorarsene.
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